TORINO- Nell’analisi dell’ultima giornata di campionato, c’e’ un dato che salta agli occhi: se il Bologna non fosse penalizzato di tre punti, sarebbe a quota 42, alla pari della Juventus. Fa impressione, ma basta guardare la classifica per vederselo davanti.
Un dato eloquente sulla crisi bianconera, se si pensa che l’organico dei rossoblu’ era stato concepito con l’obiettivo salvezza e che a lungo i giocatori di Malesani sono rimasti senza stipendio, per poi tornare a percepirne di assai piu’ modesti rispetto a quelli juventini.
Su questo e altro si interroga la dirigenza bianconera, ormai avviata, saggiamente, alla conferma di Gigi Del Neri fino al termine della stagione, convinta che un’ulteriore svolta non cambierebbe nulla, anche perche’ l’ultimo obiettivo stagionale, un posto Champions, e’ svanito e rimane solo quello per salvare l’immagine, l’Europa League.
C’e’ un altro dato numerico a fare scalpore: uno degli avversari capaci di togliere il posto Champions alla Juventus (salvo colpi di scena al limite dell’incredibile), e’ l’Udinese, che sulla carta ha un organico – e un budget – inferiore, ma sul campo ha dimostrato di essere piu’ forte dei torinesi, fino a infliggere un distacco clamoroso, undici punti, alla squadra di Del Neri. L’unico aspetto positivo della stagione e’ che i verdetti – tutti negativi – sono arrivati presto e quindi la societa’ ha molto tempo per pensare al futuro e puo’ lavorare con relativa calma. Questa volta la priorita’ assoluta e’ l’acquisto di due terzini di livello superiore (Bastos e Beck in pole position), seguiti da un centrocampista di spessore da affiancare al regista, che potrebbe essere Pirlo, se il Liverpool non abbassera’ le pretese per il riscatto (16 milioni) di Aquilani. Ma, soprattutto, la missione da non fallire e’ quella di vendere chi ormai ha fatto il suo tempo – da Amauri a Iaquinta, a Martinez, a Melo, a Sissoko – per fare cassa e limitare i gia’ congrui investimenti a cui e’ costretta la societa’ per cercare di rinascere. E poi, ulteriormente, non riscattare Traore’, Pepe, Motta, per puntare su qualche giovane dai costi inferiori ma di prospettiva sicura. Anche il riscatto di Matri (15,5 mln) non e’ roba da poco, per le casse bianconere, ma si e’ deciso di puntare comunque sul centravanti, che quando ha avuto palloni giocabili e’ sempre andato a segno. Diversa la situazione per Chiellini e Buffon. Nei confronti del portiere azzurro c’e’ piena fiducia e gli verra’ chiesto di autoridursi l’ingaggio, anche per il fatto che recentemente ha ribadito il proprio amore per la maglia.
Ma in caso di offerta superiore ai 10 mln, si concordera’ con lui la linea di condotta da seguire. Stesso discorso per Chiellini: la Juve vuole tenersi stretti i propri giocatori piu’ carismatici, ma molto dipende anche dalle offerte, vista la delicata situazione finanziaria. Se Mourinho o qualche club inglese si fanno vivi concretamente con un portafoglio vicino ai 20 milioni, la Juve potrebbe pensarci, ribadendo la linea del nessuno incedibile, comprese le bandiere.