GEDDA (ARABIA SAUDITA) – Il capo del Comitato olimpico saudita, principe Nayaf Ben Fayal, ha annunciato che il suo Paese non fara' gareggiare donne ai prossimi Giochi di Londra ma aiutera' le atlete desiderose di concorrere a titolo individuale.
''Non garantiremo alcuna partecipazione femminile saudita alle Olimpiadi o ad altre gare internazionali'', ha detto il principe, citato oggi dalla stampa. ''Ma la partecipazione femminile saudita potrebbe prendere la forma di una partecipazione di studentesse e di residenti all'estero, e il nostro ruolo sara' di aiutarle affinche' il loro contributo sia conforme alla 'sharia' (la legge islamica, ndr)'', ha aggiunto.
Finora le autorita sportive saudite non hanno mai presentato donne a competizioni sportive internazionali, per le resistenze delle gerarchie religiose ultraconservatrici. Nel regno e' proibita l'educazione fisica nelle scuole femminili e negli ultimi anni – secondo Human Rights Watch – sono state chiuse palestre per donne.
Nayaf ha tuttavia sottolineato che in Arabia Saudita ''centinaia, se non migliaia (di donne) praticano sport privatamente''.
Un giornale saudita aveva scritto il mese scorso che Dilma Milhess, un'amazzone di 18 anni che partecipa a concorsi ippici e si allena all'estero, avrebbe probabilmente rappresentato il Paese a Londra.
