
La battaglia per le Olimpiadi del 2016 si fa sempre più aspra. L’1 ottobre a Copenaghen si riunirà il Comitato Olimpico Internazionale per stabilire quale città ospiterà la rassegna.
Se Chicago può vantare il sostegno nientemeno che di Barack Obama, che volerà nella capitale danese con la moglie Michelle, le altre candidate non stanno certo a guardare. Le avversarie della capitale dell’Illinois sono Rio De Janiero, Madrid e Tokyo.
La strategia obamiana è quella di accalappiarsi i voti degli stati africani: il “continente” nero non vanta infatti nessuna candidatura, e ha pur sempre 16 preferenze da esprimere.
Ma tra Madrid e Rio de Janeiro è nata un’alleanza che potrebbe danneggiare non poco la città statunitense: le due delegazioni hanno infatti promesso che, la prima delle due tagliata fuori dopo la prima votazione, appoggerà l’altra nel turno successivo.
La metropoli brasiliana e la capitale spagnola possono infatti contare su due “vecchie volpi” del mondo dello sport: Joao Havelange e Juan Antonio Samaranch.
Il primo, presidente della Fifa per 25 anni, ha assicurato di avere in mano già una ventina di voti. E può contare anche su un altro sponsor eccellente, l’attuale capo del calcio mondiale, Joseph Blatter. Dal canto suo, Lula ha stretto un’alleanza strategica con Sarkozy, acquistando 36 caccia francesi Rafile anzichè i Boeing F18 a stelle e strisce.
Samaranch invece, ex presidente proprio del Cio, è già stato artefice della vittoria di Barcellona nel ’92 e uno dei promotori di Pechino 2008. Ed è così potente nell’organo sportivo da poter affermare che «Obama è un uomo molto potente, ma nel mondo dello sport conta meno».
La delegazione italiana invece potrebbe optare per la preferenza a Tokyo. Infatti, nell’ottica della candidatura di Roma per il 2020, non conviene che l’Olimpiade precedente sia ospitata in Europa.
Proprio la capitale giapponese potrebbe trascinare molti voti a favore della propria causa, visto che porta in dote numerosi sponsor.