Sette ore sotto ai ferri per lo schianto al rally: ora Kubica sta meglio

GENOVA – La passione per i rally rischia di costare cara a Robert Kubica: un anno di lontananza dalle piste, forse di più, forse di meno. Il pilota polacco, prima guida della Renault in Formula 1, è stato protagonista di un grave incidente nelle fasi iniziali del Ronde di Andora. La sua Skoda Fabia, forse a causa di una lastra di ghiaccio, è uscita di strada nei chilometri iniziali della prima prova speciale.

Nell’impatto, violentissimo anche per l’alta velocità, l’abitacolo è stato attraversato come burro dalle lamiere del guardrail, che hanno tranciato i piantoni del roll-bar. Illeso il navigatore, Jacub Gerber, le condizioni del pilota sono apparse subito serie: estratto dalla carcassa dell’auto e trasportato in elicottero all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, Kubica è stato sottoposto a un lungo intervento per salvargli la mano destra e, con quella, la carriera.

Al termine dell’intervento, durato oltre 7 ore – in sala operatoria si sono alternate due equipe di chirurghi, che hanno lavorato ininterrottamente – il professor Igor Rossello si è detto moderatamente soddisfatto. La mano del pilota, parzialmente tranciata, è stata rivascolarizzata e le fratture sono state ricomposte. Saranno necessari alcuni giorni per capire se l’arto, da un punto di vista neurologico e vascolare, sarà in grado di recuperare la completa funzionalità.

Secondo un medico dell’ospedale, intervistato da Sky, occorrerà un anno perche Kubica riacquisti la manualità che serve alla sua attività. Al pilota è stata anche ricomposta la frattura di una gamba e arrestata un’emorragia interna. Dopo l’operazione Kubica è stato trasferito nel reparto di rianimazione dell’ospedale. La prognosi resta riservata.

Lo scontro è avvenuto ieri mattina  intorno alle 9, sul tracciato di Testico, nel Savonese. ”Stavo guardando la mappa, non mi sono accorto che l’auto sbandava”, racconta Gerber con il terrore nella voce per le sorti dell’amico. ”Solo dopo l’impatto – aggiunge – mi sono accorto che Robert si teneva un braccio e, dopo pochi istanti, ha perso coscienza”.

Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, che hanno sequestrato la Skoda per verificare eventuali problemi meccanici, l’auto di Kubica ha affrontato una curva a velocità elevata all’altezza di un bivio. All’improvviso il pilota, 76 Gp in Formula 1 e 12 podi, ha perso il controllo e la traiettoria ha avuto una deviazione a destra di circa 80 gradi. Inevitabile l’impatto: l’auto ha colpito la cuspide del guardrail, che ha sfondato l’abitacolo, ed ha finito la sua corsa contro il muro della chiesetta del paese dell’entroterra ligure. Per estrarre la prima guida della Lotus Renault è stato necessario l’intervento del 118 e di una squadra di vigili del fuoco esperti in manovre speleo-alpino-fluviali.

Poi in elicottero all’ospedale e l’operazione, a cui hanno preso parte, oltre a Rossello, primario del Centro regionale di chirurgia della mano dell’ospedale San Paolo di Savona, anche Riccardo Ceccarelli, medico che assiste Kubica in Formula 1. ”Ha una tempra molto forte, ce la farà”, assicura il suo manager, Daniele Morelli, corso al capezzale del pilota non appena si è diffusa la notizia dell’incidente.

Intanto, questa mattina il pilota ha ripreso conoscenza ed ha chiesto del suo navigatore.

Ecco il servizio su Kubica trasmesso dalla tv polacca:

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