Palermo, Delio Rossi è il nuovo allenatore

Delio Rossi è il nuovo allenatore del Palermo

Sarà Delio Rossi il nuovo allenatore del Palermo:

l’ex tecnico della Lazio sostituisce Walter Zenga, esonerato dalla società dopo il pareggio interno con il Catania.

Il tecnico, nato a Rimini il 26 gennaio 1960, ha firmato con il club rosanero un contratto fino al 30 giugno 2010, con un’opzione in favore della società per il prolungamento di un’ulteriore stagione.

Rossi verrà presentato ai giornalisti domani alle 11.30 nella sala stampa dello stadio “Renzo Barbera”.

Ripercorriamo la sua carriera da allenatore.

Conseguito quasi subito il patentino di allenatore, inizia nel 1990 nel Campionato Promozione allenando il Torremaggiore per poi passare alle giovanili del Foggia e, nel 1993, passa ad allenare la Salernitana nella Serie C1:

al termine della stagione regolare conclude il campionato di Serie C1 girone B al secondo posto con la Reggina e alle spalle del Perugia, e conquistando l’accesso ai play-off.

Le vittorie contro la Lodigiani per 4-0 e la Juve Stabia per 3-0 permettono a Rossi di ottenere la promozione in Serie B al primo anno da allenatore professionista.

All’esordio in Serie B con i campani riesce quasi nell’impresa del doppio salto dalla Serie C1 alla Serie A in due anni.

Il sogno granata si spezza allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, all’ultima giornata di campionato contro l’Atalanta che, vincendo 2-1, conquista la promozione proprio ai danni della Salernitana.

Al termine del campionato, nel luglio 1995, torna al Foggia, per passare poi al Pescara nel 1996, dove dopo un girone d’andata dove fu imbattuto per le prime 12 giornate, la squadra ebbe un calo di forma nel girone di ritorno, non riuscendo ad ottenere la promozione in A e posizionandosi al sesto posto.

Nel 1997 ritorna a Salerno, e con una cavalcata – il cui apice è toccato nel dicembre 1997 con la vittoria a Venezia e il sorpasso in classifica proprio ai danni del Venezia – conquista la promozione in Serie A.

La Salernitana con un campionato esaltante riesce a stabilire il record di punti (fino a quell’epoca) in serie cadetta e così gli venne affibiato il sopranome di Profeta.

L’anno seguente (1998-1999) viene esonerato due volte dal presidente Aniello Aliberti:

la prima all’indomani della sconfitta di Vicenza, ma rimane in sella a furor di popolo – vedasi episodi incresciosi in una torrida conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore Francesco Oddo;la seconda all’indomani della sconfitta di Perugia.

Ha inoltre ricevuto la cittadinanza salernitana. Seguono le esperienze al Genoa e ancora al Pescara, sempre in B, grazie alla grande amicizia nata con Antonio Oliveri vice-presidente all’epoca della squadra abruzzese, dove fu esonerato e poi richiamato per concludere un campionato disastroso che finì con la retrocessione degli adriatici in Serie C1.

Nel gennaio 2002 subentra ad Alberto Cavasin sulla panchina del Lecce, e la stagione si conclude con la retrocessione in Serie B.

Nel 2002-2003 conquista la promozione in Serie A con i giallorossi salentini e l’anno successivo guida il Lecce al 10º posto finale e alla salvezza in Serie A, grazie anche a due vittorie di fila contro la Juventus al Delle Alpi (prima volta per i salentini) e l’Inter al Via del Mare.

Alla 15ª giornata del campionato 2004-2005 gli viene affidata la guida tecnica dell’Atalanta ultima in classifica, che non riuscirà a salvare dalla retrocessione.

Nell’estate 2005 approda alla Lazio di Claudio Lotito con un contratto per una stagione.

Nella stagione 2005-2006 ottiene sul campo un sesto posto, con la conseguente qualificazione alla Coppa UEFA ma, in seguito allo scoppio di Calciopoli, e la penalità di trenta punti da scontare nella stagione appena conclusa, la Lazio perde i requisiti per la partecipazione alla Coppa UEFA 2006-2007.

Il 10 marzo 2006 firma il prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2009.
La seconda stagione: terzo posto e qualificazione ai preliminari di Champions League

La stagione 2006-2007 dei biancocelesti è anch’essa condizionata dal verdetto di Calciopoli. La penalità inizialmente è di 11 punti, ma in appello verranno ridotti a 3.

Sul terreno di gioco la sua squadra, obbligata a recuperare nel più breve tempo possibile lo svantaggio, nella prima fase del campionato pare incapace di vincere costantemente, ma i risultati auspicati non tarderanno ad arrivare grazie ad una buona gestione dello spogliatoio ed alla valorizzazione della coppia d’attacco Rocchi-Pandev.

Alla fine la squadra arriverà terza in campionato garantendo all’allenatore la prima qualificazione ai preliminari della massima competizione europea. Da segnalare nel dicembre 2006 la storica vittoria al derby per 3-0.
La terza stagione: 12º posto e la squalifica di tre giornate

La stagione 2007-2008 inizia con la qualificazione in Champions League, grazie al pareggio all’Olimpico per 1-1 e alla vittoria ottenuta nella gara di ritorno a Bucarest per 3-1, ai danni della Dinamo.

I problemi principali per Delio Rossi riguardano in campionato gli infortuni, che colpiscono in particolare la difesa, e in Champions League l’inesperienza della squadra che è molto giovane.

Fuori dal campo inoltre, il 9 ottobre 2007 viene deferito dalla Procura Federale alla Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC per aver violato l’art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva tentando di indurre il presidente Lotito ad influenzare le prestazioni del Lecce al termine della stagione 2004-2005.

Il tecnico si è dichiarato estraneo ai fatti, definendo la questione “pura spazzatura” proclamando in seguito il silenzio stampa.

Ciò non gli evita, nel maggio del 2008, la condanna, da parte della Commissione Disciplinare della FIGC, ad una squalifica di sole tre giornate.

Dopo la brutta prestazione in campionato (0-1 contro il Cagliari) il 24 febbraio 2008, la posizione del tecnico dei biancocelesti appariva molto delicata, ma la vittoria per 3-2 al derby del 19 marzo riaccendeva gli entusiasmi della tifoseria e dei suoi sostenitori.

Nella parte finale del campionato però la sua posizione si fa sempre più precaria per i negativi risultati della squadra che in particolare subisce tre sconfitte consecutive ad opera di Catania, Juventus e Palermo.

Al termine del campionato 2007-2008 la Lazio si classifica al 12º posto: il presidente Lotito decide comunque di confermarlo per la stagione successiva.

La quarta stagione: la vittoria della Coppa Italia

Nella stagione 2008-2009 Rossi porta la squadra alla vittoria della Coppa Italia 2008-2009 contro la Sampdoria nella finale unica di Roma, dopo aver eliminato squadre come Milan e Juventus:

è il primo trofeo per l’allenatore che riceve gli allori dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il 3 giugno 2009 annuncia poi che dalla successiva stagione non sarà più l’allenatore della Lazio.

L’ufficialità di tale addio la darà tramite una conferenza stampa a Formello l’8 giugno 2009.

Palermo:

Il 23 novembre del 2009 viene scelto per sostituire Walter Zenga sulla panchina del Palermo, con cui firma un contratto biennale con opzione sul terzo.

Porta con se il suo staff composto dall’allenatore in seconda Fedele Limone e dal preparatore atletico Walter Vio, mentre Mario Paradisi viene confermato preparatore dei portieri.

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