Al bomber del Palermo, Fabrizio Miccoli, è tornato il sorriso. E’ bastata un’altra vittoria, quella con la Fiorentina domenica scorsa. “A Napoli ho sbagliato, non dovevo rientrare subito negli spogliatoi – ha ammesso Miccoli – E’ stato un errore. Ero davvero molto rammaricato per aver fallito il rigore, anche perché secondo me con quel gol, avremmo vinto la partita. Ho chiesto scusa alla squadra negli spogliatoi. Sono grande, ma in quanto capitano sto cercando di migliorare”.
Dopo la trasferta in Campania, Miccoli aveva detto ai giornalisti di dover riflettere, ma la questione è rientrata nel giro di poche ore. “Dopo Napoli ho parlato con il presidente – ha detto – Non c’era nessun problema. Se devo essere sincero, in precedenza ho avuto la sensazione di non rientrare più nei piani tattici del club. So di essere un calciatore particolare che, ad esempio, non svolge spesso la fase difensiva. A volte è normale farsi delle domande. Martedì, quando sono andato a parlare con la società, ho ricevuto delle risposte che hanno smentito totalmente i miei pensieri e che mi hanno fatto tanto piacere. Se fosse per me non andrei mai via da Palermo”.
Tutto risolto, quindi, anche grazie all’esperienza di lunedì sera, nella partita di beneficenza a Lisbona per i terremotati di Haiti. “Una serata magica – ha spiegato Miccoli – Al di là del calcio, probabilmente, è stata una delle giornate più emozionanti per me. Quando sono andato negli spogliatoi, 60mila spettatori volevano che rientrassi in campo. Ho conservato i giornali portoghesi, è stata una serata incredibile. Far parte della storia di un club come il Benfica mi rende orgoglioso, forse per le mie giocate, per le vittoria ottenute contro Manchester e Liverpool. Questa squadra ha un seguito, in tutto il mondo, che testimonia quanto sia importante questo club”.
E importante potrebbe diventare anche il Palermo che insegue la qualificazione in Champions. “Da quando sono qua, quella attuale, è la classifica migliore in assoluto e vederci davanti alla Juventus ci dà una grandissima soddisfazione – dice – Adesso però dobbiamo rimanere con i piedi per terra ed avere grande umiltà”. E sabato c’é il Bari, per Miccoli, leccese doc, è praticamente un derby. “Non nascondo che per me non è una gara come le altre – spiega – Un’accoglienza non dolcissima nei miei confronti la ritengo normale, ci sta. In questi casi, magari, è ancora più bello portare i tre punti a casa”.