Palermo, Zamparini: “Avevo già deciso l’esonero di Rossi. Cosmi? In campo non ha fatto granché”

Maurizio Zamparini

PALERMO – Maurizio Zamparini chiude un altro capitolo della storia del Palermo. Via Delio Rossi e avanti con Serse Cosmi. Ma l’ex tecnico aveva ragione: era già tutto deciso.

Lo conferma lo stesso Zamaparini ai microfoni dell’emittente Radio Radio. ”Non avrei mai rinnovato il contratto di Rossi a fine stagione – ha spiegato -. Dopo la sconfitta con la Fiorentina l’ho portato a casa mia e abbiamo analizzato la partita. Gli ho fatto vedere gli errori sui calci d’angolo. Il nostro portiere non esce mai. Non sono un tecnico, volevo solo fare notare gli errori. Nel calcio italiano c’è  l’idea che il presidente debba solo mettere i soldi, ma con me questo non è possibile”.

Da Cosmi Zamparini si aspetta una scossa: ”Lo abbiamo preso perché dovevamo prendere una decisione che non è stata piacevole – ha proseguito -. Speriamo possa sistemare certe situazioni e possa risollevare le prestazioni di alcuni giocatori, come Hernandez e Pastore”.

Ma neppure l’avventura dell’ex tecnico del Perugia sembra iniziare a Palermo con il massimo della fiducia di Zamparini: “So che Cosmi sul campo non ha fatto grandi cose, ma è un ottimo motivatore. Prima di prenderlo ho ascoltato anche il parere di alcuni presidenti miei amici e direttori sportivi”.

Ma i tifosi sono ancora con Rossi e accusano il presidente di non aver speso abbastanza. Zamparini si difende. ”Abbiamo peccato un po’ nelle seconde linee, ma non abbiamo lo stesso bilancio di Milan e Juventus, e dobbiamo far fronte anche a questo – ha detto -. Perdiamo dieci milioni all’anno e se io non avessi delle plusvalenze andrei in rosso. Ogni anno cerco di vendere uno o due giocatori per far fronte ai conti cercando di attrezzare una squadra adeguata. Abbiamo dei giovani molto validi e pensavo che Rossi migliorasse andando avanti col campionato”.

Uno dei maggiori problemi è proprio la difesa che ha preso  dodici gol in tre partite, undici in casa. Ma per il patron ”non è questione di uomini”. ”Munoz  è più forte di Kjaer – ha ribadito -, e Cavani non sarebbe rimasto nemmeno se gli avessi raddoppiato lo stipendio. Lui voleva andar via, dopo l’aggressione, e gli avevo promesso che a giugno lo avrei lasciato andare”.

Forse, come ha detto Rossi, l’inizio della fine e’ stata l’addio dell’ex ds Walter Sabatini. ”Io ho sempre parlato con Sabatini, che faceva da tramite tra me e l’allenatore – ha concluso -. L’ex diesse ha dato le dimissioni dopo un mio sfogo, anche se già  me le aveva date due mesi prima. Ho sbagliato ad accettarle”.

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Emiliano Condò