L’allenatore del Palermo Walter Zenga non ama affato il basso profilo e sembra intenzionato a trasferire la sua mentalità anche alla squadra: «Voglio che i miei giocatori siano sfacciatamente ambiziosi. Poi le ironie mi interessano poco».
Un’ambizione, quella dell’ex portiere, che va unita alla capacità di mantenere i piedi per terra. Per Zenga, infatti, «bisogna essere sognatori, ma senza illudere la gente. Posso garantire che ci impegneremo al massimo».
Eppure, il primo a “sognare” è stato proprio il tecnico rosanero che, nei giorni scorsi, ha anche parlato di scudetto, prendendosi i complimenti di Ferrara e Mourinho.
Ora però, si fa sul serio: alle porte la prima sfida ufficiale, quella di Coppa Italia con la Spal. Zenga è «contento che arrivino queste partite, quelle che contano. Certo, ci sono sei giocatori che sono rientrati solo ieri e dovremo valutare le loro condizioni».
Dopo l’esordio in amichevole nel triangolare con Maiorca e Siviglia per l’ex tecnico del Catania è l’esordio ufficilale al Renzo Barbera: «Io sono sempre emozionato, in ogni partita. Cerco di trovare le motivazioni affinché la squadra possa sempre esprimersi al meglio. Quest’incontro serve per capire che il 15 agosto le differenze di categoria non contano e quindi sappiamo di dover fare il massimo. La Spal è una squadra organizzatissima e non dobbiamo commettere gli errori dell’anno scorso. Vogliamo disputare una stagione da protagonisti. Questa è la prima prova».
Zenga, alla coppa nazionale ci tiene, anche se vorrebbe qualche modifica al regolamento: «Mi piace la nuova formula con la partita unica solo che io avvantaggerei le squadre più “deboli”, giocando in casa loro il primo match».
Contro la Spal dovrebbe esserci anche Miccoli, che nel triangolare aveva preso una brutta botta facendo preoccupare i tifosi. «Si è ripreso subito – ha detto Zenga – Aveva preso un colpo al ginocchio. Quindi solo una contusione. Per noi lui è fondamentale. Ma la cosa davvero importante è che tutti abbiano la voglia di riconquistare la palla».
«Lo spirito di gruppo qui c’era già da prima – ha proseguito il tecnico – Sono stato fortunato perché l’80% dei giocatori è rimasto».
Qualcosa da patron Zamparini, Zenga ancora se lo aspetta in questi ultimi giorni di mercato: «Alcuni moduli non li posso fare, come 4-4-2. Penso che la cosa migliore sia il trequartista dietro le due punte. Ma abbiamo studiato tante possibilità e cambieremo in base a chi incontriamo».