ROMA – Paolo Di Canio sulla panchina del Sunderland ha fatto e farà discutere in Inghilterra. “La mia reazione istintiva quando Di Canio è stato ingaggiato come manager del Sunderland è stata di intontimento” commenta per Il Corriere della Sera Jonathan Wilson, fondatore del trimestrale di calcio “The Blizzard” (traduzione Ettore Claudio Iannelli). Titolo: “Noi del Sunderland e Di Canio: un matrimonio difficile (e non solo per ragioni politiche)”.
“Sunderland è una città di sinistra. Lo è sempre stata – continua Wilson – L’Associazione dei minatori di Durham, un’istituzione locale influente anche se oggi le miniere sono in gran parte chiuse, ha chiesto di togliere il suo striscione allo Stadium of Light per tutto il mandato di Di Canio. Ma a farmi male è la marmaglia di larghe vedute liberali, che compare così spesso quando si sollevano questioni di razzismo. Ma mentre aborrisco la marmaglia – e, in realtà, se parliamo di negare a una persona il diritto di avere un lavoro sulla base del suo credo politico, chi è allora l’autocrate?- non sono sicuro di volerlo difendere particolarmente, soprattutto perché non so cosa pensi Di Canio. Mi piacerebbe sentirlo spiegare, ma l’occasione è passata; l’isteria significa che non avrà mai un giusto ascolto, che non è stato favorito dall’ufficio stampa del Sunderland, notoriamente confusionario”.
I giornali, i tablod, le riviste calcistiche in Inghilterra intanto continuano a dedicare speciali sul caso Di Canio. The Sun oggi ha pubblicato un articolo, articolo nato e prodotto a Roma dove gli inviati del giornale inglese si sono recati per andare ad intervistare Fabrizio Toffolo, uno dei leader della tifoseria laziale. e “amico dello stesso Di Canio”.
“Il mio pensiero politico è come quello di Paolo – afferma Fabrizio Toffolo – se il fascismo è credere in valori come patria e famiglia allora sono fascista. Se invece vogliamo parlare di fascismo e razzismo allora non lo sono. Il credo politico di Paolo non dovrebbe incidere sul suo lavoro”.
The Daily Mail però chiede: “Di Canio dice di non essere fascista, allora perché ha partecipato al funerale di un terrorista fascista?” Articolo corredato di foto di Paolo Di Canio mentre partecipa al funerale di Paolo Signorelli a Roma circa tre anni fa. Di sicuro Di Canio sulla panchina del Sunderland continuerà a far discutere in Inghilterra.
