Papà arbitro sanziona il figlio scurrile in campo. Il bello del cricket... (Ansa)
Non che i cricketers non si arrabbino, imprechino e insultino come i figli discoli di tutto il mondo: ma se il papà arbitro ti becca a dire parolacce te la fa pagare. In campo, davanti a tutti.
Come è successo a Stuart Broad, un bowler di classe, una specie di lanciatore, comunque un campione dell’Inghilterra (e, a 34 anni, non proprio un ragazzino).
Era impegnato nei test contro il Pakistan: al secondo inning ha eliminato il leg-spinner (una specie di ricevitore) Yasir Shah.
Festeggiando scompostamente soprattutto a parolacce e insulti l’avversario. A quel punto, l’arbitro Chris Broad, guarda un po’ ex giocatore e soprattutto padre dell’intemperante Stuart, l’ha multato.
Cioè, gli ha confiscato in pratica il 15% del compenso della partita. In più ha comminato un punto di demerito che si aggiunge agli altri due.
Se superi i 4 in 24 mesi ti squalificano (la redazione sportiva della Bbc non dice per quanto).
Resta il gesto, la correttezza di un arbitro che non guarda in faccia a nessuno, tanto meno suo figlio se sgarra.
Andrebbe ascoltata anche l’altra campana, Stuart non si è lamentato e ha accettato la multa, ma insomma che intransigenza papà.
Fortunatamente per lui – Covid permettendo – non dovrebbe incontrarlo più su un campo da cricket. Pandemia e lockdown hanno decimato gli arbitri di livello, papà Chris, arbitro locale, è stato precettato per pura emergenza. (fonte Bbc.com)