Cesare Prandelli aveva appena finito, dall’Aula magna del centro tecnico azzurro, dicendo che ”nessuno se la sarebbe potuta prendere” se milanisti e interisti fossero rimasti in ritiro per l’amichevole di martedi’ a Kiev, ed ecco che la corsa di Giampaolo Pazzini in clinica ha acceso dubbi e timori sulla sua presenza nella partitissima-scudetto di sabato prossimo.
”Non c’e’ nulla di rotto, sono disponibile”, ha poi rassicurato tutti il giocatore, rientrando a Coverciano e mostrando il polso destro dolorante. Pazzini si era appena sottoposto a una risonanza magnetica e a una tac allo scafoide, un osso del polso che gli procurava dolore dopo esser caduto male a terra ieri a Lubiana, in Slovenia-Italia. Le prime voci da Firenze hanno messo in allarme il club nerazzurro, ma si sono rivelate imprecise: impossibile pero’ evitare le chiamate preoccupate del club e di Leonardo. Si trattava invece di un normale controllo di cautela.
”Abbiamo voluto fare questi esami per essere tranquilli – ha spiegato il professor Enrico Castellacci, medico della Nazionale, che nei giorni scorsi aveva concordato con l’Inter tutta la trafila per un altro giocatore nerazzurro, Ranocchia – C’e’ un forte trauma contusivo con un versamento di sangue, da qui il dolore. Ma e’ esclusa alcun tipo di lesione ossea.
Il giocatore e’ disponibile per il derby, puo’ esserlo anche per la partita di martedi”’. Difficilmente Prandelli decidera’ di impiegarlo, ma questo era emerso gia’ prima del controllo medico. ”Non so se ho bisogno di un tutore – ha chiuso la questione Pazzini – in ogni caso non ho alcun problema, posso giocare il derby. Se rimango in Nazionale? Certo…”.