JOHANNESBURG – Non twittava più da febbraio. E dopo cinque mesi il campione paralimpico sudafricano Oscar Pistorius (sotto processo con l’accusa di aver ucciso la fidanzata Reeva Stenkamp) è uscito dal silenzio inviando tre tweet domenica sera e un altro lunedì mattina, con frasi religiose e affermazioni generiche di amore e solidarietà.
Nel primo tweet si legge la frase di un salmo,
“Il Signore è vicino a quelli che hanno il cuore spezzato”
Nel secondo c’è un montaggio di foto dell’atleta con bimbi disabili come lui e una frase:
“Tu hai la capacità di fare la differenza nella vita di qualcuno. Talvolta sono le piccole cose che dici o che fai che possono far sentire meglio qualcuno o ispirarlo”.
Il terzo tweet mostra una pagina del libro “La ricerca dell’uomo di un significato”, opera dello psichiatra austriaco Viktor Frankl, sopravvissuto ai campi concentramento:
“In una posizione di totale desolazione – si legge – quando un uomo non può esprimersi in azione positiva, quando la sua unica realizzazione può consistere nel sopportare le sue sofferenze nel modo giusto (un modo onorevole), in tale posizione un uomo può, attraverso l’amorevole contemplazione dell’immagine che porta della sua persona amata, ottenere appagamento”.
Lunedì mattina, Pistorius ha twittato una frase religiosa:
“Signore, oggi ti chiedo di lavare nel fiume della tua guarigione quelli che vivono nel dolore. Amen”.
I tweet hanno provocato una valanga di risposte, sia di solidarietà che di critica e di insulto. Pistorius nel 2013 ha ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp sparandole nel bagno di casa sua, secondo l’accusa al culmine di una lite, secondo l’atleta perché l’aveva scambiata per un ladro. Il processo a Pretoria, che va avanti da 4 mesi, riprenderà il 7 agosto con le requisitorie finali del procuratore Gerrie Nel e dell’avvocato difensore Barry Roux. Quindi la giudice Thokozile Masipa renderà noto il verdetto (colpevole o innocente) e in seguito la pena. Pistorius rischia 25 anni di carcere se riconosciuto colpevole.