”Da presidente dell’Uefa mi tocchera’ tifare Inter: da quando sono eletto vincono sempre le europee, Milan Manchester e Barca. Non possono rovinarmi la media”: cosi’ Michel Platini in una intervista alla Gazzetta dello Sport.
Platini parla del Mondiale per Club, dei Mondiali 2018 e 2022 assegnati a Russia e Qatar, del prossimo Pallone d’oro (”per me Xavi, subito dopo Sneijder. Che l’interista non sia nei primi tre e’ ingiusto”), della sua Juve (”la parola scudetto non puo’ mai sparire”). Per Platini l’assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022 a Russia e Qayara non e’ uno scandalo: ”Critica solo chi ha perso, come l’Italia nel 2007 contro Ucraina-Polonia. Qui tutti potevamo organizzare il Mondiale”. E sul disappunto del presidente statunitense Barack Obama, il francese aggiunge ”Era seccato? Perche’ ha perso. Non ha reagito cosi’ per i Giochi olimpici 2016 non assegnati a Chicago”. Sono Mondiali che vivra’ da presidente della Fifa? ”Intanto fino al 2015 all’Uefa, se qualcuno mi sfida”. Sull’assegnazione del prossimo Pallone d’oro, ”schierato” verso il Mondiale, Platini da la sua classifica: ”Normale. Nell’82 vinse Rossi: non era il migliore, ma in Spagna si’. La mia classifica e’: Xavi, poi Sneijder che per un gol non ha vinto tutto, poi Iniesta. Che l’interista non sia tra i primi tre e’ ingiusto. I migliori sono Messi e Cristiano, ma prima c’e’ il Mondiale”. Del Bosque meglio di Mourinho? ”Decide sempre il Mondiale. Ma a Mou darei un premio speciale perche’ ha vinto tutto”. Al’Italia niente. ”Siete un po’ disfattisti, come sempre – dice – Il Mondiale 2006, l’ultima Champions, magari l’Inter trionfa ad Abu Dhabi, 3-0 la Serbia…Non potete vincere sempre. La cosa che non va bene sono gli stadi vuoti rispetto all’Europa”. Platini si sofferma sull’Inter. E’ spremuta davvero? ”Puo’ essere, fisicamente e mentalmente, dopo un anno di tensione. Anche la mia Juve nell’82 non parti’ bene”, e sul possibile esonero di Benitez aggiunge: ”E’ la vita da allenatore. Lui lo sa come Lippi, Blanc, Mou”.
E la Juve? ”L’ho vista con il Salisburgo. Non una grande partita. Sono vicino per cuore, famiglia, nostalgia. Ormai conosco piu’ i dirigenti che i calciatori. Comunque alla Juve la parola scudetto non puo’ mai sparire”. Sulla vicenda dello sciopero dei calciatori italiani che non si fara’ aggiunge: ”Al solito. L’ho detto io: lo sciopero non si fara’ mai. Lo minacciano da 20 anni e non lo fanno”.