Blaquart ha detto oggi che la sua sospensione e’ ”ingiusta” ma ha aggiunto che il sistema delle quote non e’ una ”buona soluzione” ed e’ stata ”abbandonata”. Un sistema del genere continua quindi ad essere adottato, in modo ufficiale con tanto di legge dello Stato che lo sancisce, in Sudafrica nel rugby, dove ogni squadra e’ obbligata a riservare una quota ai giocatori di colore. Il dirigente ha pero’ riconosciuto lo scoop di Mediapart: ”Tutte le parole riportate sono vere – ha detto – certe parole possono scioccare, ci sono state delle espressioni maldestre, ma era una discussione interna e appasionata. Non c’era nulla di nocivo. Mi sento estremamente tradito, e’ qualcuno della mia squadra che ha tirato fuori tutto cio’. Il problema, e’ il contesto. C’e’ stata una estrapolazione drammatica e scandalosa. Parlavamo di una problematica legata all’evasione degli sportivi”. ”Non c’era nessuna connotazione razziale o etnica”, conclude Blaquart. La Lega francese contro il razzismo (Licra) si e’ detta soddisfatta per la sospensione del dirigente.
Il ministro francese dello Sport, Chantal Jouanno, non esclude un ricorso alla giustizia nel caso in cui venissero confermate le accuse mosse nei giorni scorsi dal sito internet Mediapart sull’esistenza di un progetto della Federcalcio (FFF) di quote discriminatorie per limitare la presenza di neri e arabi nei vivai della nazionale. Attualmente, sulla vicenda stanno indagando la stessa Federcalcio, in un’indagine interna, e una missione dell’Ispettorato allo sport, che fa capo al governo. ”L’obiettivo di (quest’ultima, ndr.) missione – dice la Jouanno – e’ raccogliere testimonianze ed eventualmente documenti scritti che potremmo trasmettere al procuratore. Se la missione dell’ispettorato non raccogliera’ assolutamente niente, ci fermeremo. A quel punto le persone coinvolte potranno denunciare Mediapart. Se esistono degli elementi materiali, ci rivolgeremo al procuratore che lancera’, se necessario, sanzioni penali”, dice la Jouanno, citata oggi dal quotidiano Le Parisien, aggiungendo che il governo prende l’intera vicenda in modo ”molto serio e rigoroso”. Secondo Mediapart, la Federcalcio ha approvato a inizio 2011 un sistema di quote per l’accesso ai vivai nazionali che limiterebbe il numero di neri e arabi al 30%. I motivi sarebbero di due ordini: evitare che troppi giocatori con doppia nazionalita’ crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre Nazionali e mettere un argine al fenomeno dei ”troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi”, che nel gioco ”champagne” della Francia rappresenterebbero ”l’intelligenza della manovra”. A seguito dello scandalo, il ct dei Bleus, Laurent Blanc, ha chiesto ”scusa” a chi si e’ sentito offeso mentre il direttore tecnico nazionale della Federcalcio, François Blaquart, e’ stato sospeso provvisoriamente dalle sue funzioni.
Sono cominciate in Francia le prime audizioni dei responsabili della Federcalcio (FFF) accusati nei giorni scorsi dal sito internet Mediapart di aver stabilito segretamente quote discriminatorie per limitare la presenza di neri e arabi nei vivai della nazionale. Sulla vicenda stanno indagando la stessa Federcalcio, in un’indagine interna, e una missione dell’Ispettorato allo sport, che fa capo al governo. Oggi, riferiscono fonti vicine al dossier, si sono tenute a Parigi le audizioni di Francois Blaquart, direttore tecnico nazionale, sospeso provvisoriamente dalle sue funzioni sabato scorso, Erick Mombaerts, ct delle Giovani Speranze dei Bleus, Gerard Precheur, direttore del Polo per la formazione nazionale, e Jean-Claude Giuntini, ct degli Under-16. I quattro dirigenti sono stati sentiti insieme e in una stessa stanza sia dalla commissione d’inchiesta della FFF sia dagli inquirenti del ministero dello Sport, che pero’ consegneranno due rapporti distinti. Gli inquirenti della FFF e del ministero intendono interrogare i principali partecipanti alla riunione segreta dell’8 novembre 2010, a cui hanno partecipato una ventina di persone, nel corso della quale e’ stata lanciata l’idea delle quote discriminatorie. Alla riunione, aveva anche partecipato il ct Laurent Blanc, dicendosi favorevole a un tale meccanismo. Sabato scorso Blanc ha chiesto ”scusa” a chi si e’ sentito offeso. Secondo Laurent Davenas, presidente del Consiglio etico nazionale, membro della commissione di inchiesta della FFF, Blanc – attualmente in Italia per un periodo di riposo – ”non dovrebbe essere sentito prima di venerdi’ o sabato”. In ogni caso la sua audizione si svolgera’ a Parigi e ”non in Italia”, ha precisato Davenas. Le prime conclusioni delle indagini dovrebbero essere pubblicate tra lunedi’ e mercoledi’.
