PARIGI- Bufera sul calcio francese dopo che ieri il sito internet Mediapart ha portato alla luce il presunto progetto della Federcalcio (FFF) di limitare attraverso quote discriminatorie l’accesso ai vivai di neri e arabi nei centri di formazione e nelle scuole calcio del Paese.
Accuse pesanti, che oggi hanno indotto il presidente della FFF, Fernand Duchaussoy, ad annunciare l’apertura di un”’indagine interna” per fare luce sulla vicenda. Mentre il mondo del pallone fa quadrato e respinge le accuse. Sono ”insensate”, dice uno dei vice-presidenti della FFF Noel Le Graet. ”Impossibile”, gli fa eco l’ex-ct della nazionale, Didier Deschamps. Mentre per Jean-Pierre Louvel, presidente del sindacato che rappresenta i club professionistici, siamo davanti ad un vero e proprio ”insulto”. ”Non puo’ essere vero”, sbotta l’allenatore del Paris Saint-Germain Antoine Kombuare.
Ma la polemica non si placa e conquista i banchi della politica, con il Partito socialista che chiede al ministro dello Sport, Chantal Jouanno, di chiarire la vicenda. Di fronte alle accuse, il ct dei Bleus Laurent Blanc e il direttore tecnico nazionale Francois Blaquart, che secondo Mediapart avrebbero approvato in gran segreto il principio delle quote, sono corsi ai ripari. ”E’ chiaro che smentisco”, ha detto Blaquart, nel corso di una conferenza stampa a Parigi. Piu’ o meno in contemporanea da Bordeaux Blanc ha assicurato di ”non aver mai sentito parlare di un tale progetto”, che a suo avviso ”non verra’ mai realizzato”. Secondo Mediapart, la Federcalcio ha approvato a inizio 2011 un sistema di quote per l’accesso ai vivai nazionali che limiterebbe il numero di neri e arabi al 30%. I motivi sarebbero di due ordini: evitare che troppi giocatori con doppia nazionalita’ crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre nazionali e mettere un argine al fenomeno dei ”troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi”, che nel gioco ”champagne” della Francia rappresenterebbero ”l’intelligenza della manovra”. Oggi, Blanc ha sottolineato che ”da una quindicina d’anni il progetto di gioco e’ stato discriminante per certi giocatori, perche’ sono stati soprattutto considerati i criteri atletici e fisici” Per il ct, ”in questo momento, i ‘piccoli’ sono penalizzati, e questo e’ discriminante”.”Alcuni dicono che i piu’ alti e prestanti sono spesso di colore. E’ un’osservazione. Ma cio’ non significa che i bassetti non possano essere anch’essi di colore. Un bassetto puo’ anche essere nero e arabo”, ha tagliato corto il ct. Ma e’ possibile che alcuni dirigenti francesi abbiano fatto l’amalgama tra statura, prestanza fisica e origine o colore della pelle? ”Mi hanno parlato di una riunione segreta, non posso sapere tutto”, si e’ difeso da parte sua Duchaussoy.
Sia il presidente della FFF sia il ct dei Bleus hanno tuttavia riconosciuto di aver avviato una riflessione sul problema dei calciatori formati in Francia con il doppio passaporto e che poi scelgono di andare a giocare in altre nazionali. ”Oltre il 45% dei calciatori” che militano nei vivai transalpini sono coinvolti, ha detto Blaquart, aggiungendo: ”Possiamo considerarlo come un problema”. Nelle ultime cinque promozioni di neo-professionisti, una trentina di sportivi che hanno indossato la maglia dei Bleus hanno poi ”fatto la scelta di un’altra nazionale”. ”Possiamo accettare questa situazione?”, si e’ chiesto il dirigente sportivo, aggiungendo: ”Dobbiamo chiederci se il ruolo della FFF sia formare sportivi per altri Paesi? Che possiamo fare?”.
Il ct dei Bleus Laurent Blanc era favorevole a una limitazione dei calciatori con il doppio passaporto nei centri di formazione e nelle scuole calcio della Francia. Lo torna a scrivere oggi il sito internet Mediapart, dopo che ieri Blanc si e’ difeso dicendo di non essere a conoscenza del progetto di quote discriminatorie per i giocatori neri e arabi. Ma oggi Mediapart torna alla carica pubblicando un estratto di un intervento tenuto dallo stesso Blanc l’8 novembre 2010, nel corso della riunione segreta nella quale si sarebbe affrontato l’argomento: ”Chi c’e’ oggi di grosso, prestante, potente? Sono i neri (…) Credo che ci si debba ricentrare – soprattutto per i ragazzi di 13-14 anni, 12-13 anni – su altri criteri, modificandoli secondo la nostra cultura (…) Gli spagnoli mi hanno detto ‘noi non abbiamo problemi. Noi, neri non ne abbiamo”, avrebbe affermato Blanc.
A quel punto, sempre secondo Mediapart, prende la parola Erick Mombaerts, allenatore della divisione ‘giovani speranze’ della Nazionale francese. ”E se affrontassimo il problema limitando l’ingresso del numero di ragazzini che possono cambiare nazionalita?”. Laurent Blanc risponde: ”Io sono del tutto favorevole”. Mentre il direttore tecnico nazionale, Francois Blaquart, aggiunge: ”Possiamo organizzarci, senza dire niente, su una specie di quota. Ma non bisogna dirlo”.
Secondo Mediapart, la Federcalcio ha approvato a inizio 2011 un sistema di quote per l’accesso ai vivai nazionali che limiterebbe il numero di neri e arabi al 30%. I motivi sarebbero di due ordini: evitare che troppi giocatori con doppia nazionalita’ crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre Nazionali e mettere un argine al fenomeno dei ”troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi”, che nel gioco ”champagne” della Francia rappresenterebbero ”l’intelligenza della manovra”. La Federcalcio e il governo francese hanno annunciato l’avvio di indagini per fare piena chiarezza sulla vicenda.
Il direttore tecnico nazionale della Federcalcio francese, Francois Blaquart, e’ stato sospeso dalle sue funzioni: lo annuncia il governo francese dopo che il sito internet Mediapart ha portato alla luce un presunto progetto di ”quote razziali” per limitare il numero di neri e arabi nei vivai della nazionale transalpina. Sempre secondo la stampa, Blaquart sarebbe uno dei principali ideatori del provvedimento.
In particolare, si legge in una nota diffusa a Parigi, il ministro dello Sport Chantal Jouanno e il presidente della Federcalcio (FFF) Fernand Duchaussoy, ”hanno deciso di comune accordo di sospendere con effetto immediato le funzioni del Direttore tecnico nazionale (Francois Blaquart,ndr.) in attesa delle conclusioni delle indagini” lanciate dalla stessa FFF e dall’Ispettorato generale per la gioventu’ e lo Sport, che fa capo al governo. Le conclusioni di queste due indagini, che hanno lo scopo di far luce sulla vicenda, saranno rese note ”entro otto giorni”. La FFF ribadisce infine di non aver mai approvato ne’ pensato a una politica di quote per limitare la presenza di giocatori neri e arabi nei suoi centri di formazione.
Il ct dei Bleus, Laurent Blanc, ”ammette” che alcune delle sue parole pronunciate nel corso della riunione segreta dell’8 novembre 2010 sulle presunte ‘quote discriminatorie’ per i calciatori neri e arabi ”possano prestarsi ad equivoci” e dice di ”scusarsi” se ha ”urtato alcune sensiblita”: e’ quanto si legge in un comunicato diffuso a Parigi.
La Federcalcio francese (FFF) ormai e’ nel piu’ profondo imbarazzo dopo le rivelazioni legate al progetto di limitare attraverso quote discriminatorie l’accesso ai vivai di neri e arabi nei centri di formazione e nelle scuole calcio del Paese. Accuse pesantissime, rivelate nei giorni scorsi dal sito Mediapart, che oggi hanno indotto il governo e la stessa Federcalcio a ‘silurare’ il direttore tecnico nazionale della FFF, Francois Blaquart, almeno fino a quando non sara’ fatta piena luce sulla vicenda. Mentre in un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio il ct dei Bleus, Laurent Blanc, ”ammette” che alcune delle sue parole rivelate da Mediapart ”possano prestarsi ad equivoci” e dice di ”scusarsi” se ha ”urtato alcune sensiblita”. Qualche ora prima, il ministro dello Sport Chantal Jouanno e il presidente della Federcalcio (FFF) Fernand Duchaussoy hanno diramato una nota congiunta nella quale annunciavano di aver deciso di ”comune accordo di sospendere con effetto immediato le funzioni del Direttore tecnico nazionale (DTN) in attesa delle conclusioni delle indagini” lanciate dalla stessa FFF e dall’Ispettorato generale per lo Sport, che fa capo al governo. Conclusioni che saranno rese note entro otto giorni. Nella nota, la FFF tiene tuttavia a ribadire di non aver mai approvato ne’ pensato a una politica per limitare la presenza di neri e arabi. Questa mattina, Mediapart era tornato alla carica pubblicando nuove eclatanti prove, in particolare, alcuni virgolettati della riunione segreta dell’8 novembre nella quale si sarebbe deciso lo sbarramento discriminatorio. In quell’occasione, il ct dei Bleus Laurent Blanc – che ieri aveva assicurato di non essere a conoscenza di un tale progetto – si mostra favorevole a una limitazione dei calciatori con il doppio passaporto. ”Chi c’e’ oggi di atletico, prestante, potente? I neri (…) Credo che ci si debba riconcentrare – soprattutto per i ragazzi di 13-14 anni, 12-13 anni – su altri criteri, modificandoli secondo la nostra cultura (…) Gli spagnoli mi hanno detto ‘noi non abbiamo problemi. Noi, neri non ne abbiamo”, ha affermato Blanc, secondo il virgolettato pubblicato da Mediapart. A quel punto, nel film di quell’assurda riunione a porte chiuse, prende la parola Erick Mombaerts, allenatore della divisione ‘giovani speranze’ della Nazionale. ”E se affrontassimo il problema limitando l’ingresso del numero di ragazzini che possono cambiare nazionalita?”. Laurent Blanc risponde: ”Io sono del tutto favorevole”. Mentre Blaquart aggiunge: ”Possiamo organizzarci, senza dire niente, su una specie di quota. Ma non bisogna dirlo”. Sarebbe quindi questa la genesi con cui la FFF ha approvato – nell’estrema riservatezza – la limitazione del numero di neri e arabi al 30%. Obiettivo? Evitare che troppi giocatori con doppia nazionalita’ crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre nazionali (vedi Meghni con l’Algeria e Chamakh con il Marocco) e mettere un argine al fenomeno dei ”troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi”, che nel gioco ”champagne” della Francia rappresenterebbero ”l’intelligenza della manovra”.
Blaquart ha detto oggi che la sua sospensione e’ ”ingiusta” ma ha aggiunto che il sistema delle quote non e’ una ”buona soluzione” ed e’ stata ”abbandonata”. Un sistema del genere continua quindi ad essere adottato, in modo ufficiale con tanto di legge dello Stato che lo sancisce, in Sudafrica nel rugby, dove ogni squadra e’ obbligata a riservare una quota ai giocatori di colore. Il dirigente ha pero’ riconosciuto lo scoop di Mediapart: ”Tutte le parole riportate sono vere – ha detto – certe parole possono scioccare, ci sono state delle espressioni maldestre, ma era una discussione interna e appasionata. Non c’era nulla di nocivo. Mi sento estremamente tradito, e’ qualcuno della mia squadra che ha tirato fuori tutto cio’. Il problema, e’ il contesto. C’e’ stata una estrapolazione drammatica e scandalosa. Parlavamo di una problematica legata all’evasione degli sportivi”. ”Non c’era nessuna connotazione razziale o etnica”, conclude Blaquart. La Lega francese contro il razzismo (Licra) si e’ detta soddisfatta per la sospensione del dirigente.
Il ministro francese dello Sport, Chantal Jouanno, non esclude un ricorso alla giustizia nel caso in cui venissero confermate le accuse mosse nei giorni scorsi dal sito internet Mediapart sull’esistenza di un progetto della Federcalcio (FFF) di quote discriminatorie per limitare la presenza di neri e arabi nei vivai della nazionale. Attualmente, sulla vicenda stanno indagando la stessa Federcalcio, in un’indagine interna, e una missione dell’Ispettorato allo sport, che fa capo al governo. ”L’obiettivo di (quest’ultima, ndr.) missione – dice la Jouanno – e’ raccogliere testimonianze ed eventualmente documenti scritti che potremmo trasmettere al procuratore. Se la missione dell’ispettorato non raccogliera’ assolutamente niente, ci fermeremo. A quel punto le persone coinvolte potranno denunciare Mediapart. Se esistono degli elementi materiali, ci rivolgeremo al procuratore che lancera’, se necessario, sanzioni penali”, dice la Jouanno, citata oggi dal quotidiano Le Parisien, aggiungendo che il governo prende l’intera vicenda in modo ”molto serio e rigoroso”. Secondo Mediapart, la Federcalcio ha approvato a inizio 2011 un sistema di quote per l’accesso ai vivai nazionali che limiterebbe il numero di neri e arabi al 30%. I motivi sarebbero di due ordini: evitare che troppi giocatori con doppia nazionalita’ crescano in Francia per poi andare a fare le fortune di altre Nazionali e mettere un argine al fenomeno dei ”troppi neri, alti e atletici, a scapito dei bianchi”, che nel gioco ”champagne” della Francia rappresenterebbero ”l’intelligenza della manovra”. A seguito dello scandalo, il ct dei Bleus, Laurent Blanc, ha chiesto ”scusa” a chi si e’ sentito offeso mentre il direttore tecnico nazionale della Federcalcio, François Blaquart, e’ stato sospeso provvisoriamente dalle sue funzioni.
Sono cominciate in Francia le prime audizioni dei responsabili della Federcalcio (FFF) accusati nei giorni scorsi dal sito internet Mediapart di aver stabilito segretamente quote discriminatorie per limitare la presenza di neri e arabi nei vivai della nazionale. Sulla vicenda stanno indagando la stessa Federcalcio, in un’indagine interna, e una missione dell’Ispettorato allo sport, che fa capo al governo. Oggi, riferiscono fonti vicine al dossier, si sono tenute a Parigi le audizioni di Francois Blaquart, direttore tecnico nazionale, sospeso provvisoriamente dalle sue funzioni sabato scorso, Erick Mombaerts, ct delle Giovani Speranze dei Bleus, Gerard Precheur, direttore del Polo per la formazione nazionale, e Jean-Claude Giuntini, ct degli Under-16. I quattro dirigenti sono stati sentiti insieme e in una stessa stanza sia dalla commissione d’inchiesta della FFF sia dagli inquirenti del ministero dello Sport, che pero’ consegneranno due rapporti distinti. Gli inquirenti della FFF e del ministero intendono interrogare i principali partecipanti alla riunione segreta dell’8 novembre 2010, a cui hanno partecipato una ventina di persone, nel corso della quale e’ stata lanciata l’idea delle quote discriminatorie. Alla riunione, aveva anche partecipato il ct Laurent Blanc, dicendosi favorevole a un tale meccanismo. Sabato scorso Blanc ha chiesto ”scusa” a chi si e’ sentito offeso. Secondo Laurent Davenas, presidente del Consiglio etico nazionale, membro della commissione di inchiesta della FFF, Blanc – attualmente in Italia per un periodo di riposo – ”non dovrebbe essere sentito prima di venerdi’ o sabato”. In ogni caso la sua audizione si svolgera’ a Parigi e ”non in Italia”, ha precisato Davenas. Le prime conclusioni delle indagini dovrebbero essere pubblicate tra lunedi’ e mercoledi’.