Radja Nainggolan: bottino sua villa portato a Bergamo da rom

Radja Nainggolan: bottino sua villa portato a Bergamo da rom (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Ritrovato il bottino del furto a casa di Radja Nainggolan: sequestrati dalla polizia in una villetta a Lurano, in provincia di Bergamo, orologi, preziosi, monili di vario genere e denaro contante, per un valore di circa 200 mila euro, considerati provento del furto avvenuto un mese fa, l’8 aprile, nella villa del calciatore della Roma. Cinque le persone (a quanto pare di origine rom) indagate per furto in abitazione. Nell’ambito di indagini per risalire agli autori di alcuni furti avvenuti a Roma, gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio hanno sequestrato beni di ingente valore, trafugati nei mesi scorsi in occasione di alcuni furti in abitazione.

Gli investigatori sono riusciti a rintracciare parte della refurtiva riconducibile a diversi episodi che, in alcuni casi, era già stata trasferita in altre province per essere rivenduta. Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Nadia Plastina e Roberta Capponi, sono ancora in corso per risalire all’esatta provenienza del materiale sequestrato e ricostruire le responsabilità degli autori e dei ricettatori.

Armando Di Landro e Pietro Tosca sul Corriere della Sera spiegano che i presunti colpevoli sarebbero rom:

Più agenti hanno fatto irruzione nella villetta al civico 16 di via Papa Giovanni XXIII, a Lurano.Non pochi i residenti che hanno notato i movimenti degli investigatori: un intervento richiesto da un commissariato di Roma. I poliziotti hanno perquisito in lungo e in largo la casa, di proprietà della famiglia Jovanovic, di origine croata: un gruppo di persone che nella zona non si è mai fatto molto notare per circostanze particolari, nemmeno quando, a più riprese, avrebbe ospitato nell’abitazione di via Papa Giovanni altri parenti e altre famiglie rom.

I poliziotti erano a caccia di gioielli e di orologi di grande valore, Rolex e non solo. Più preziosi, durante la perquisizione, sarebbero stati sequestrati, per consentire poi agli investigatori romani un’analisi attenta. E soprattutto un confronto — dicono le indiscrezioni — con la merce rubata a Nainggolan venerdì 8 aprile. Quella sera il calciatore era andato con la moglie a trovare alcuni amici non lontano dalla sua villa di Casal Palocco. Doveva stare fuori al massimo per un paio d’ore e non si era preoccupato nemmeno di attivare l’impianto di antifurto. Probabilmente era controllato a vista dai ladri appostati che non si sono fatti sfuggire l’occasione e con una tessera magnetica sono riusciti ad aprire una porta a scatto automatico. Quindi hanno agito indisturbati, infilando in una borsa soldi in contanti e gioielli per circa 30 mila euro, ma anche orologi, che avrebbero fatto lievitare il bottino almeno fino a 200 mila euro. Apparentemente indisturbati, perché un paio di telecamere, costantemente attive su un pianerottolo e in una stanza interna, hanno ripreso i due malviventi, con il volto solo in parte coperto: un’età apparente tra i 30 e i 40 anni.

Nainggolan (foto Ansa)
Nainggolan nella foto LaPresse
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(foto Lapresse)
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LaPresse
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Nainggolan nella foto LaPresse
Nainggolan (LaPresse)
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Alberto Francavilla