Una pioggia di fischi dagli spalti dell’Olimpico e tre sberle in campo per mano del Basilea. La Roma finisce ko davanti ai campioni uscenti del campionato svizzero, perde l’imbattibilità stagionale casalinga e, soprattutto, vede complicarsi molto la situazione del girone E di Champions League.
Con una frattura tra Ranieri e squadra che, stando alle accuse del tecnico alla squadra – in sostanza un ‘non mi seguè -, si fa evidente. Il 3-1 con cui la formazione di Thorsten Fink si impone meritatamente sui giallorossi ridisegna intanto la classifica del girone, col Bayern Monaco in testa a punteggio pieno, e Basilea, Cluj e Roma appaiate a tre punti.
Il primo ad essere consapevole del delicato momento attraversato in Europa dalla squadra di Claudio Ranieri e forse l’uomo migliore in casa Roma, ovvero Marco Borriello, autore del momentaneo 1-1. «È stata una serata no, peccato – le parole dell’attaccante a fine match -. Ci giocavamo molto stasera, nel nostro stadio, e invece è arrivata una sconfitta pesantissima che speriamo non pesi troppo nel girone. Pensavamo di aver trovato la reazione giusta col Genoa e invece abbiamo avuto un altro passo falso, adesso speriamo di rifarci a Parma».
Tra i peggiori in campo, in una difesa che comunque nel complesso non ha funzionato, c’è invece John Arne Riise, che sulla fascia sinistra ha dovuto fare i conti col giovanissimo folletto Shaqiri (dai sui piedi sono partite le azioni che hanno portato al gol prima Frei e poi Inkoom, che ha festeggiato mostrando sotto la maglia la foto del figlio). «Non stiamo giocando bene e abbiamo fatto un primo tempo pessimo, in cui anche io ho fatto male – l’ammissione del terzino norvegese – Non sempre però si può dare il 100 percento e comunque non siamo demoralizzati, dobbiamo solo pensare a lavorare in allenamento».
Duro contro la propria squadra anche Ranieri, per nulla soddisfatto dall’atteggiamento mostrato in campo dai giocatori giallorossi: «Nel primo tempo eravamo lunghi, poco determinati, arrivavamo sempre secondi sul pallone: mi chiedo anche io perchè, lo chiedo alla squadra, ma loro non sanno darmi la risposta. Siamo ricaduti nei vecchi timori. Siamo tutti delusi». «Non so se la Roma vera sia quella vista col Genoa o col Basilea – ha sottolineato l’allenatore, che si è confrontato poi con squadra e dirigenza negli spogliatoi – Le motivazioni devono essere sempre al massimo, dobbiamo mantenerle in ogni occasione e non ci riusciamo. L’approccio del primo tempo è stato sbagliato, non giocavamo mai a due tocchi. Poi nel secondo abbiamo alzato il ritmo, e credo che il risultato più giusto sarebbe stato 2-2. Dimettermi? Non ci penso proprio, non sono uno che molla. La qualificazione ancora non è compromessa».
L’amarezza di Ranieri è ampiamente controbilanciata dal collega Thorsten Fink che, dopo i due gol rifilati alla Roma in Coppa Uefa ai tempi in cui giocava nel centrocampo del Karlsruhe, è riuscito a dare un altro dispiacere ai tifosi giallorossi: «Alla vigilia avevo detto che eravamo venuti per vincere e abbiamo mantenuto la promessa. Adesso il secondo posto è alla nostra portata – ha spiegato il tecnico del Basilea – Forse abbiamo avuto un pò di fortuna nelle parti iniziali della gara, ma poi abbiamo gestito bene e meritato il successo nonostante le occasioni create dalla Roma». «Al momento del pareggio non ci siamo scomposti – ha quindi aggiunto – e, dopo aver segnato il secondo gol ero abbastanza certo che saremmo riusciti a vincere. Abbiamo dimostrato di essere molto forti e questi sono tre punti fondamentali per andare avanti in Champions League».