Reazione d’orgoglio, la Roma si riscatta con l’Udinese

ROMA, 11 APR – Ferita, umiliata dalle quattro sberle di Lecce, fischiata anche dai fedelissimi della Sud la Roma ha tirato fuori la rabbia e l'orgoglio. Con l'Udinese la squadra giallorossa non spreca l'occasione per riscattarsi dopo la sconfitta, forse la piu' pesante di una stagione a tinte decisamente buie: il confronto con i bianconeri di Guidolin finisce 3-1, un risultato che riporta il sorriso, soprattutto sul viso tirato di Luis Enrique che si era assunto ogni responsabilita' del 'fallimento' e aveva difeso come una tigre i suoi ragazzi. Un successo che zittisce i fischi dei tifosi, anche i fedelissimi della Sud, che prima del via non avevano avuto pieta' di nessuno, eccetto del capitano. Francesco Totti e' stato risparmiato dalla 'contestazione' sonora e ha ripagato tutti con una partita d'eccellenza, in cui il gol nel finale e' La gemma che ha impreziosito tutto.

A gettare l'ancora per il tecnico asturiano aveva pensato dopo appena otto minuti Osvaldo, in serata di grazia: scatenato, arrabbiato, sempre presente e capace di portarsi il dito sulla bocca per zittire le critiche, e poi di corsa ad abbracciare prima Heinze e poi Luis Enrique. Ma la rete di Fernandes al 35' e la resistenza stoica dell'Udinese avevano traghettato il match verso un pari che sarebbe andato molto stretto alla Roma. Poi i lampi finali: al 41' il sigillo del capitano per la standing ovation dell'Olimpico e la chiusa di Marquinho che torna a far volare i giallorossi. Gia' perche' con lo stop di Napoli e Lazio, la Roma sale a quota 50 e fa sentire il fiato sul collo alla Lazio, fermata dalla Juve.

Luis Enrique rimaneggia la difesa, e schiera con Kjaer De Rossi centrale al posto di Heinze, non al top della condizione e per questo costretto a partire dalla panchina. Spazio a Marquinho a centrocampo con Gago e Pjanic, al rientro dopo problemi fisici. In attacco il tridente con Totti alle spalle di Osvaldo e Lamela, quest'ultimo preferito a Bojan. Nell'Udinese Guidolin sceglie Pasquale e Fernandes, invece di Armero e Pazienza: davanti il solito Di Natale e alle sue spalle Abdi.

La Roma parte aggressiva: al 4' Lamela si lancia sulla destra, ma Domizzi e' pronto a chiuderlo. Poi scambio tra Di Natale e Pasquale, ma la palla scivola sul fondo. Al 7' e' Abdi che tenta dal limite, ma il suo tiro finisce tra le braccia di Stekelenburg. Un giro di lancette e i padroni di casa si portano in vantaggio: ci pensa Osvaldo che raccoglie un assist di Lamela, salta i centrali friulani, calcia di destro e Handanovic respinge, ma alla seconda occasione con un sinistro segna per il vantaggio romanista. La sfida si accende e l'Udinese cerca di riprendersi subito dal ko. Ma la prima occasione vera dei friulani arriva solo al 35' quando Pereyra spreca una bella palla offerta da Di Natale. Al 43' pero' Fernandes non fa altrettanto: il gioiello dell'Udinese confeziona un'altra delle sue magie, spalle alla porta serve con un 'cucchiaio' una palla che il centrocampista di piatto destro, solo davanti a Stekelenburg, proprio non puo' sbagliare. E cosi' la Roma, dopo aver dominato per 40 minuti paga la distrazione finale.

Nella ripresa la Roma riparte in attacco, con Osvaldo ancora pericoloso. L'Udinese pero' cerca spazi: ci prova prima Abdi e al 5' brivido per i giallorossi, con Pasquale che mette in mezzo, ma la palla non arriva a Di Natale solo in area. Al 12' pero' sono gli ospiti a rischiare: il piede di Handanovic nega sul palo la doppietta a Osvaldo. Pochi minuti dopo e' di nuovo il portiere dei bianconeri a superarsi bloccando il tiro di Lamela. La Roma non molla fino alla fine, tante occasioni: non la spreca Totti e rifinisce Marquinho. Una vittoria importante, di rabbia e d'orgoglio.

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Emiliano Condò