RIO DE JANEIRO – Tutto Bolt minuto per minuto. La giornata tipo del fenomeno giamaicano nelle giornate olimpiche scorre secondo ritmi prefissati, ancorchè impreziositi da un estro indiscutibile e dal sottofondo della musica reggae di Bob Marley che non manca mai. “Devi sviluppare forza, potenza, accelerazione e tecnica. Poi lavora duro e soprattutto sii ottimista”. A questi principi si ispira la preparazione di Bolt, uno che dà estrema all’allenamento: lavora sei giorni alla settimana per tre ore minimo ogni volta. Si alza di buon ora, tra le 8.30 e le 9 e fa colazione con cereali, molta frutta e pane tostato, su cui spalma miele o marmellata. A Pechino e Londra frequentava spesso la mensa del villaggio atleti, a Rio invece si fa portare quasi sempre i pasti in camera. Nella stanza ha fatto installare un televisore pagato di tasca propria, su cui segue gare di altri sport di cui è appassionato fra le quali, quando può, quelle di calcio. Poi comincia la seduta di allenamento, che preferisce svolgere di mattina. Le sue sedute vengono sempre anticipate da almeno 30 minuti di stretching per mantenere la flessibilità, poi si passa a serie, con un minimo di ‘5 da 20’, di squat e balzi ‘da rana’. C’è poi il lavoro con lui ‘legato’ a degli elastici, e una serie di ripetute di sprint che fanno di lui l’uomo più veloce del pianeta: è stato calcolato che Bolt arriva a toccare in gara punte di 44.72 km/h. Il Lampo, alto 1.96 con un peso forma di 86 chili, lavora sempre anche con i pesi, per gambe, petto e braccia. A pranzo torna al villaggio e mangia riso (soprattutto integrale), verdure di vario tipo e pollo, alimento che gli piace molto anche se il suo coach Glenn Mills gli ripete spesso di non prendere quello fritto, di cui invece Usain è ghiotto. Un’altra sua passione sono le banane, che mangia in grande quantità anche lontano dai pasti. Il pomeriggio, se non si allena, è dedicato a massaggi, relax e all’ascolto di musica e qui a Rio anche a incontri con i genitori volati in Brasile per sostenerlo. Attualmente non è fidanzato e da Team Jamaica giurano che nei giorni in cui è a caccia di medaglie non sia interessato al tema-avventure. Dopo la cena, in cui assieme al riso mangia pesce o carne bianca, Bolt cerca di andare a dormire entro le 22, Asafa Powell (suo compagno di stanza) permettendo. E così via fino alla prossima medaglia d’oro: nella serata di giovedì è in programma la finale dei 200.
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