ROMA – I dirigenti non mancano. C’è la presidentessa (anche se non più proprietaria) Rosella Sensi, poi ci sono Bruno Conti, Daniele Pradè ed Eugenio Montali (che tra società e squadra dovrebbe essere proprio il collante).
Eppure succede che a Trigoria, sede della Roma, per parlare con la squadra dopo la sconfitta (terza consecutiva) con lo Shaktar Donetsk non si presenti nessuno dei suddetti ma che arrivi il numero due di Unicredit Paolo Fiorentino.
La visita, dicono i bene informati, era già programmata e quindi il tris di sconfitte non c’entra nulla, così come, secondo alcuni, non c’entra nulla la panchina di Claudio Ranieri, divenuta traballante a suon di gol incassati quando solo una settimana fa si parlava di un possibile rinnovo di contratto.
Allo stesso modo, Fiorentino non avrebbe (e qui il condizionale è obbligatorio e incerto) non avrebbe parlato dell’imminente passaggio di proprietà della Roma alla cordata Usa di Thomas DiBenedetto. Al contrario il banchiere si sarebbe limitato a “incoraggiare” la squadra (così scrive l’Ansa) spronandola ad andare avanti sugli obiettivi di inizio stagione. Che, ma è un dettaglio, sono già andati in fumo.
Qualcosa non torna. Il numero due di Unicredit davvero si scomoda per “incoraggiare” la Roma? Delle due l’una. O la visita era programmata e quindi Fiorentino è andato a spiegare qualcosa a squadra e società sul passaggio di proprietà, oppure la visita è la “mossa della disperazione” visto che la Roma, da quando è uscito fuori DiBenedetto, non fa altro che perdere. Una sortita per evitare di consegnare agli americani una squadra fuori dalla Champions e quindi ancora più svalutata.
Infine la questione Ranieri. Vedere Unicredit che piomba a Trigoria ha fatto pensare più di qualcuno ad un esonero imminente, visto che di dimissioni il tecnico di Testaccio non parla. Non se n’è fatto nulla, nonostante la Champions compromessa e i dieci gol presi nelle ultime tre partite. Da qui a dire che Ranieri sia saldo al suo posto, però, ce ne corre. E sui siti internet dedicati alla Roma si parla di fiducia a tempo: una settimana, il tempo di giocare con Genoa e Bologna. Repubblica, invece, parla di fiducia a Ranieri, almeno finché rimarrà l’attuale dirigenza. Ma se non dovessero arrivare punti nelle prossime due trasferte il clima a Roma diverrebbe insostenibile anche perché il tecnico continua ad inimicarsi i giocatori chiave (Marco Borriello è solo l’ultimo caso).
Quanto alla visita per “incoraggiare” la squadra, davvero non bastava uno dei 4 dirigenti della Roma?