ROMA- “Il Corriere dello Sport” non ha dubbi: entro la settimana del derby la Roma avrà i nuovi proprietari. Il consorzio americano di Thomas DiBenedetto dovrebbe arrivare alla firma del contratto definitivo la prossima settimana e, in coincidenza con la stracittadina, che rappresenta un momento importante per la squadra, il futuro presidente potrebbe essere a Roma e assistere alla sfida con la Lazio.
Entro questo fine settimana ci sarà un nuovo incontro tra i manager della banca e quelli di DiBenedetto. Dopo il primo vertice a New York, questa volta potrebbero essere gli americani a sbarcare presto a Roma.
Intanto prende corpo quello che sarà il futuro assetto societario. Gian Paolo Montali ha già avuto il ruolo di direttore operativo.
Nelle prossime settimane dovrebbe firmare un contratto per altri due anni. Ha i compiti di un vero e proprio direttore generale dell’area sportiva, carica che deve essere ratificata dal Consiglio d’amministrazione e che prevede il diritto di firma, prerogativa questa che il presidente Rosella Sensi ha preferito mantenere fino all’ultimo. Secondo i piani per il nuovo assetto societario, è prevista la presenza di due direttori: uno che si occupa dell’area sportiva e uno dell’area finanziaria. Quello che avviene in tutti i grandi club, dal Barcellona alla Juventus, al Manchester.
Montali si occuperà dell’area sportiva e avrà poi all’interno della struttura un direttore tecnico e un direttore sportivo, che si occupi di mercato e tenga i rapporti con i procuratori.
Il consorzio che sta lavorando per rilevare la Roma, potrebbe arricchirsi di nuovi soci. Gli americani potrebbero diventare sei o sette ed è imminente l’annuncio di un altro grande nome. Gli italiani potrebbero salire a tre. Oltre a Parnasi, il cui nome circola da tempo, potrebbe entrare Mondello, ex presidente della Camera di Commercio di Roma e un altro imprenditore romano. Ma in ogni caso il vero capo del Consorzio sarà DiBenedetto, sarà lui l’unico americano con un ruolo operativo e assumerà la carica di presidente.
Avrà, ovviamente, come obiettivo quello di rilanciare la Roma in campo e fuori, da intendersi dal punto di vista economico. Anche per questo gli attuali giocatori dovrebbero metabolizzare assai bene come una qualificazione alla prossima Champions League, obiettivo ancora possibile, sia un traguardo fondamentale per il presente, ma soprattutto per il futuro da costruire. Se non altro perché i conti che troveranno a Trigoria sono da profondo rosso o quasi. Proprio ieri si è riunito il Consiglio d’amministrazione del club per l’approvazione della relazione finanziaria semestrale al 31 dicembre scorso. Il risultato, come peraltro era ampiamente previsto, certifica numeri in negativo: il risultato netto consolidato del semestre dice meno 14,8 milioni di euro; la posizione finanziaria netta consolidata è meno 17,7 milioni; il capitale corrente netto consolidato è una cifra ancora più negativa, meno 42 milioni di euro.
E stiamo parlando di sei mesi. Non è un azzardo sostenere che a fine anno, il passivo sarà perlomeno raddoppiato. Numeri che fanno già capire come la prima ricapitalizzazione prevista da mister DiBenedetto di fatto coprirà le perdite della gestione che, per anni, è stata definita virtuosa. E questi numeri, senza Champions, potrebbero avere perlomeno l’effetto di frenare il rilancio. Che comunque Di-Benedetto vuole. Perché gli americani quando entrano in gioco, non lo fanno solo per partecipare.