Roma, DiBenedetto presto allo stadio: ecco in quale partita

ROMA- Secondo quanto riportato da Piero Torri ne “Il Corriere dello Sport” è tempo di  ultimi fuochi.

Che, chissà, potrebbero essere accesi già oggi, con la ricomparsa di cammelli a tre gobbe, gruppi tedeschi o addirittura con inediti, tutti, ovviamente, interessati al­l’acquisto della Roma, quella che fino a poche settimane non la vo­leva nessuno come si soste­neva da più parti.

Un’anti­cipazione, peraltro, c’è stata anche ieri quando un lancio dell’agenzia Adnkronos ha messo nero su bianco che il prossimo, imminente, que­stione di giorni, incontro tra Unicredit e il gruppo ameri­cano capitanato da mister Tom DiBene­detto per la cessione della Roma, non ci sarà né a New York, né a Roma, ma in Eu­ropa (le sedi più gettonate sarebbero Lon­dra e Milano).

Detto che la sede conta po­co, quello che conteranno saranno i conte­nuti e le firme, c’è da precisare, almeno per quello che ci risulta, che sembra diffi­cile pronosticare una sede visto che non avevano certezze a proposito entrambe le parti in causa. O qualcuno ha capacità di­vinatorie che potrebbero garantire ric­chezza anche alle generazioni future, op­pure si fa fatica a capire come mai escano certe notizie. Sul perché, invece, si fa mol­ta meno fatica per capire.

AGENDA – Contano i fatti e a quelli cerchiamo di attener­ci, consapevoli peraltro che in questa vicenda un po’ tut­ti tendano a tirare l’acqua al proprio mulino. E i fatti di­cono che l’incontro finale per la cessione della Roma, ci sarà la prossima settima­na. Ieri c’erano stati indicati i giorni di mercoledì, giovedì e venerdì per la con­clusione della trattativa (per la sede, fate voi, anche se a noi avevano confermato New York, ma ripetiamo, la sede conta ze­ro), il tutto però reso di nuovo mutabile dalla crisi libica. Domanderete: e che c’entra? C’entra zero il fatto che, in un re­cente passato, qualcuno abbia sponsoriz­zato Gheddafi come proprietario della Ro­ma, c’entra semmai il fatto che la delica­tissima situazione creatasi nel Paese nor­dafricano ha generato un’inevitabile ap­prensione ai piani alti di Unicredit, anche perché, per chi ancora non lo sapesse, i fondi libici sono tra i principali azionisti dell’Istituto bancario di piazza Cordusio. E la cosa non può consentire di avere certezze per una data a pro­va di slittamento. Per spie­garsi meglio: il dottor Fio­rentino (che insieme all’av­vocato Cappelli dovrebbe far parte del futuro Consi­glio d’amministrazione del­la Roma) può anche fissare un appunta­mento, ma poi se la situazione in Libia do­vesse ulteriormente precipitare, si ve­drebbe costretto a spostare il tutto.

ATTESA – Di sicuro, per ora, si può dire che DiBenedetto è in attesa di sapere solo do­ve e quando. Il lavoro che doveva fare con i suoi soci è stato completato da tempo, adesso si augura che si arrivi alla fumata bianca nel più breve tempo possibile, con­sapevole che prima parte il progetto e pri­ma è meglio per tutti, a cominciare dalla Roma.

E’ rimasto indispettito da alcune novità che sono state varate a Trigoria ne­gli ultimi giorni, ma la sua reazione è sta­ta quella di provare a dare un’ulteriore accelerata, se non altro per evitare di tro­varsi di fronte a qualche no­vità non prevista. Ieri, tra l’altro, Italpetroli, con un comunicato, ha ufficializza­to l’estensione dell’esclusi­va sino al 30 marzo (chi ha rubato un giorno al mese di marzo?). DiBenedetto vuole chiudere la prossima settimana, presentarsi a Roma in quella successiva e, pure, all’Olimpico in occasione della prossima sfida casalin­ga. Il cartellone prevede nientepopodime­noche Roma- Juventus. Difficile immagi­nare di meglio, anche se la Vecchia Signo­ra non è più quella di un tempo.

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