ROMA- C’è aria di rivoluzione in casa AS Roma. Il calciomercato è vicino e, inevitabilmente, i grandi protagonisti diventano i procuratori dei calciatori.
Gianluca Piacentini, su le pagine de “Il Corriere della Sera”, analizza gli ultimi sviluppi a Trigoria.
Forse sarà il fascino eterno di Roma, o quello un po’ scolorito ma sempre vivo della Roma, più probabilmente è il profumo dei dollari americani che cominceranno a circolare a Trigoria come non succedeva da anni. Fatto sta che Franco Baldini e Walter Sabatini non hanno ancora un ufficio con una scrivania dentro al Bernardini, che già alle loro porte cominciano a bussare una serie di procuratori per proporre «affari» , veri o presunti.
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Niente di anormale, succedeva anche negli anni precedenti quando il budget a disposizione di Daniele Pradè (che se l’è cavata egregiamente) era sempre pari a zero, figuriamoci adesso che la nuova proprietà ha fatto capire che per il rafforzamento della squadra ci saranno a disposizione una quarantina di milioni più i ricavi delle cessioni, alcune delle quali saranno eccellenti. A Trigoria, insomma, c’è aria di rivoluzione. Mexes è già andato, Doni, Julio Sergio, Cicinho, G. Burdisso, Loria, Castellini, Greco, Okaka e forse Rosi, andranno e dovranno essere rimpiazzati. Per questo in tanti si fanno avanti: nelle ultime ore si sono proposti, in ordine sparso, Amauri, Farfan, Constant e Balzaretti, che con Abel Hernandez è l’unico che potrebbe davvero interessare.
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Così come Buffon e Pastore, sogni nemmeno troppo proibiti della Roma che sarà. La nuova dirigenza, però, prima dovrà sbrigare alcune questioni spinose nel mercato in uscita. E dovrà farlo in fretta. La prima è quella che riguarda De Rossi, mai come in questo momento al centro di voci di mercato e mai come in questo momento a un bivio della sua carriera. Legarsi per sempre alla Roma o cambiare aria? Le offerte non mancano, Real Madrid, Bayern Monaco, Chelsea, Manchester City sono pronte a dare vita a un’asta che se non si trattasse di De Rossi ma di qualsiasi altro giocatore (ad eccezione di Totti, ovviamente) farebbe gongolare i dirigenti giallorossi.
Che però fanno sapere come la priorità sia il rinnovo di Daniele, che come Menez ha il contratto in scadenza nel 2012. (…) Più articolata la situazione di Vucinic. A gennaio aveva chiesto di essere ceduto per «motivi extra calcistici » , ha il contratto in scadenza nel 2013 e nei giorni scorsi il suo agente Alessandro Lucci ha dichiarato che «Mirko vuole restare, a patto che ci sia un progetto prestigioso» . In pratica un avviso ai naviganti, e nonostante le prime parole di DiBenedetto siano state di elogio nei suoi confronti la sua conferma è tutto fuorché scontata.