ROMA, 31 GEN – "Non ha mai chiesto pazienza, io mi aspetto di vincere ogni partita". Dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia e il passo falso interno col Bologna, Luis Enrique rilancia le ambizioni della Roma, difende il proprio lavoro, e respinge la tesi di un anno di 'transizione'. "Il mio obiettivo e' vincere domani a Cagliari, non penso ad altro – le parole alla vigilia della trasferta in Sardegna -. Poi a fine stagione si tireranno le somme e si vedra' cosa e' andato bene e cosa e' andato male".
Di certo, a rafforzare la posizione di Luis Enrique contribuirebbe non poco un successo al Sant'Elia, campo che la Roma non espugna in campionato dai tempi di Mazzone (29 ottobre 1995, 2-0 con doppietta di Fonseca, poi 7 ko e 4 pari). "Mi aspetto una partita difficile, rischiosa – ha ammesso l'asturiano -. Il Cagliari gioca sempre col 4-3-1-2, e' una squadra forte, con un centrocampo di grande livello, e forse la chiave della partita puo' essere proprio in quella zona". In mediana, pero', la Roma dovra' fare a meno di De Rossi, ancora non al meglio e lasciato fuori dalla lista dei convocati, e di Pizarro, atteso da un finale di stagione con la maglia del Manchester City di Mancini ("si tratta di una scelta tecnica" il commento di Luis Enrique).
Il terzetto di centrocampo sara' quindi composto da Gago, Pjanic (recuperato dopo il colpo ricevuto col Bologna) e uno tra Greco o Simplicio, che avranno il compito di gestire il possesso palla voluto da Luis Enrique.
"So bene che il nostro sistema di gioco e' rischioso, ma non penso di cambiare, l'idea resta la stessa – ha sottolineato l'allenatore -. Noi puntiamo al possesso palla nel campo avversario, per questo mi hanno preso, non vogliamo stare in difesa e giocare coi lanci lunghi. Non cambio tutto quello a cui sto lavorando dal primo giorno per una partita in cui l'avversario e' stato piu' bravo di noi". E la stessa sicurezza e' messa in mostra anche quando c'e' da difendere Bojan, tra i peggiori per rendimento finora: "Nella stagione ci sono sempre alti e bassi. Cerchiamo sempre di tirare fuori il meglio da ogni giocatore e questo non e' il momento di individualizzare. Ho piena fiducia in tutti i miei calciatori".
Anche in quelli che domani sbarcheranno a Trigoria come il brasiliano Marquinho, in prestito dal Fluminense (250 mila euro, con bonus di 500 mila euro al raggiungimento della 12/a presenze e diritto di riscatto a 4,5 milioni). "Se lo abbiamo preso e' perche' riteniamo possa aggiungere qualita' alla squadra – ha dichiarato il tecnico spagnolo – ma non bisogna dimenticare che a gennaio non e' mai facile per gli stranieri adattarsi. Siamo fiduciosi, in lui abbiamo visto qualita' importanti".
Marquinho, che fino al termine della stagione prendera' 750 mila euro lordi piu' bonus (se riscattato lo stipendio salira' a 1,65 milioni piu' bonus fino al 2016), arriva in giallorosso anche grazie alla sua duttilita': "E' un acquisto interessante perche' puo' ricoprire diversi ruoli – ha spiegato Luis Enrique -: puo' giocare come interno, come trequartista, come terzino e pure come punta".