ROMA – Maicon non è partito per Mosca. La Roma giocherà contro il CSKA (un vero e proprio spareggio per gli ottavi) senza il terzino brasiliano. E Rudi Garcia sembra non averla presa bene non condividendo la gestione di Maicon da parte dello staff medico.
“Oggi (sabato, ndr) Maicon si è allenato bene, sul suo impiego valuteremo in extremis, anche lunedì” aveva detto Garcia dopo la vittoria contro l’Atalanta. E invece Maicon è restato a casa. Ma perché Maicon non è andato a Mosca?
Semplice – scrive Davide Stoppini della Gazzetta dello Sport – il brasiliano non si riteneva pronto per scendere in campo, per di più in una serata che si preannuncia freddissima (-6 gradi la temperatura prevista per domani all’ora del match). Era accaduto anche alla vigilia di Monaco, tre settimane fa. Garcia lo avrebbe voluto con sé, per valutarne da vicino i progressi e poi decidere last minute se impiegarlo o no. Incertezza che, evidentemente, non ha aiutato Maicon nel forzare il rientro. La gestione del brasiliano è uno dei motivi principali (non l’unico, per la verità) della spaccatura all’interno dello staff di Garcia, preparatori e medici su tutti. Maicon non avrebbe un buon rapporto (eufemismo) con Paolo Rongoni: i due sarebbero stati protagonisti di diversi alterchi, l’ultimo la scorsa settimana. Il nodo che divide è la gestione del recupero del giocatore, che soffre per un’infiammazione cronica al ginocchio destro. In teoria, servirebbe un’operazione. Ma Maicon vuole curare il suo ginocchio in maniera del tutto personale. E lo fa, con l’avallo della società, che gli ha concesso – prima di Roma-Chievo – di allontanarsi qualche giorno per effettuare una terapia con i fattori di crescita, metodo che a Trigoria non ha trovato tutti d’accordo. Risultato? Maicon non gioca, eppure 40 giorni fa ha rinnovato il contratto fino al 2016. Ma ora Sabatini cerca terzini per gennaio.