Sono soltanto tre gli allenamenti diretti fino a questo momento da Vincenzo Montella, diventato lunedì scorso allenatore della Roma al posto del dimissionario Ranieri, ma già sono emerse differenze fra i due tecnici rispetto al modo di dirigere le sedute. Il tecnico romano ci aveva abituato ad un andamento degli allenamenti abbastanza simile tutti i giorni, con un breve riscaldamento iniziale e poi ampio spazio dedicato alla circolazione di palla, prima di passare alla vera e propria “partitella”.
Quasi mai i giocatori svolgevano lavoro atletico, se non sporadicamente al termine delle sedute, appena prima del rientro negli spogliatoi. Con Vincenzo Montella, che soltanto oggi ha diretto il suo primo allenamento completo dopo una seduta di rifinitura ed una defaticante nel pre e post Bologna, si è già assistito ad una variazione rispetto a questo copione e ad un aumento del carico di lavoro atletico.
In questi primi giorni, infatti, l’aeroplanino giallorosso ha puntato molto di più sul lavoro senza palla, e non solo nella fase di riscaldamento. Aiutato dai suoi collaboratori, ogni giorno viene allestito un circuito con paletti, birilli ed ostacoli che i giocatori devono affrontare ripetutamente, anche mentre altri sono impegnati in un diverso tipo di lavoro.
È questa, infatti, un’altra delle differenze tra i due allenatori. Ranieri puntava di più sull’unità, facendo svolgere a tutti i calciatori lo stesso lavoro contemporaneamente; Montella invece preferisce lavorare con diversi gruppi per volta, alternandoli fra di loro. Capita così che mentre alcuni sono impegnati in un lavoro tattico, altri si trovino nello stesso momento a svolgere la fase atletica, dando in questo modo alternanza all’allenamento.
Anche nella fase di lavoro con la palla si posso sottolineare delle divergenze fra i due tecnici. Ranieri subito dopo il riscaldamento era solito distribuire subito i fratini e far iniziare alla squadra la fase di circolazione, nella quale l’allenatore chiedeva ai suoi di giocare secondo diverse modalità (ad un tocco, a due tocchi, con massimo 20 passaggi prima di arrivare al tiro, ecc.); una volta iniziato il lavoro, le squadre, tranne rare eccezioni, non subivano più variazioni durante tutto l’allenamento.
Montella preferisce un approccio diverso. Il primo lavoro che impone ai suoi uomini, come si è visto sia nell’allenamento di ieri che in quello odierno, è quello dei movimenti senza palla. I calciatori vengono schierati in campo divisi in due gruppi e iniziano a far circolare la sfera. Chi non ne è in possesso deve liberarsi per dettare il passaggio, andare incontro per ricevere, sovrapporsi o fare il movimento per liberare lo spazio ad un altro compagno.
Questo tipo di esercizio non ha lo scopo di arrivare a concludere in porta, ma soltanto quello di far capire ai giocatori come bisogna comportarsi in fase di possesso palla, per non rischiare di trovarsi senza idee e senza soluzioni offensive. Subito dopo anche Montella ricorre ai fratini per dividere il gruppo in due squadre e dà inizio alla partita, rispolverando una soluzione che con Ranieri si vedeva soltanto allo stadio nel riscaldamento prepartita: quella delle sponde, cioè due giocatori che si sistemando lungo i lati del campo e che danno una mano in fase di manovra alla squadra che attacca. Una volta terminata anche questa fase dell’allenamento, per la squadra c’è un piccolo richiamo atletico, prima di tornare a giocare la partitella ludica, durante la quale Montella è solito cambiare le squadre per fare più prove durante lo stesso allenamento e durante la quale i giocatori cercano di mettere in pratica quanto provato precedentemente.
Non c’è stata, in questi primi giorni, grande differenza rispetto alla durata delle sedute, ma sicuramente si è vista una maggiore intensità nel lavoro. Ora soltanto il tempo ci dirà se il metodo Montella, molto vicino a quello che fu di Spalletti, saprà dare nuova linfa alla Roma e ci farà tornare a vedere quel gioco che ormai da qualche tempo i tifosi giallorossi non sono più abituati a vedere.