ROMA – “Che cosa triste… lucri sul funerale con libri e interviste”. E ancora: “C’è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa un business senza dignità”. Questi i due striscioni esposti in Curva Sud durante Roma-Napoli contro la madre di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto in seguito agli scontri avvenuti nei pressi dello stadio prima della finale di Coppa Italia dello scorso anno tra Napoli e Fiorentina.
“Affido chi ha scritto quegli striscioni nelle mani di Dio affinché possa cambiare il loro cuore”: così ha commentato la madre di Ciro Esposito, la signora Antonella Leardi, alla fine del match. “Come mamma a cui hanno ucciso un figlio in quel modo assurdo – ha detto la madre di Ciro Esposito – posso solo dire che chi ha scritto quelle cose non sa neanche lontanamente cosa significa”.
Ad intervenire sulla vicenda anche l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito che chiede provvedimenti seri nei confronti della curva giallorossa: “Il dolore di un avvenimento tragico ed innaturale come quello della perdita di un figlio non lo auguro a nessuno e non si commenta mai soprattutto in maniera così strumentale e offensiva da parte di tifosi che dovrebbero augurarsi la pace ed i valori nello sport non l’odio e la violenza. Bisogna punire i responsabili di striscioni vergognosi e offensivi, con giuste sanzioni e squalifiche per uno stadio purtroppo esempio solo di messaggi negativi e pericolosi”.
Luca di Bartolomei, figlio di Agostino ed esponente del PD, ha affermato: “Il vuoto che la scomparsa di un figlio può lasciare in una madre ed un padre è qualcosa che non si può immaginare ed al quale ognuno reagisce come può, come sente di riuscire. Se un genitore trova la forza ed il coraggio di raccontare questo dolore, per andare avanti, per cercare un senso ad una morte assurda, per raccontare che lo sport è un messaggio di amore come il sorriso di suo figlio Ciro, allora noi tutti dobbiamo ringraziare e rimanere in rispettoso silenzio”.
Nel frattempo si stanno svolgendo le indagini per risalire agli autori degli striscioni non autorizzati. Le forze dell’ordine starebbero individuando i responsabili mediante l’aiuto di alcune riprese televisive. Ora, gli artefici del triste accaduto rischiano una denuncia.