ROMA – La Roma si ritrova e passa 3-1 a Napoli, Lazio e Udinese si dividono la posta pareggiando 2-2. I due posticipi della sedicesima giornata regalano gol, emozioni e sorprese.
Il risultato di Napoli, difficile negarlo, è inaspettato. La Roma segna subito con Lamela, il Napoli spinge, produce occasioni, sciupa con Hamsik e colpisce anche un palo. I giallorossi, però, non stanno a guardare e con Osvaldo prima e Lamela poi (altro palo), sfiorano il raddoppio. Il 2-0 arriva nella ripresa: i difensori del Napoli dimenticano di chiudere sull’uomo sbagliato, Totti, che pennella col contagiri per Osvaldo che spinge. Il Napoli non molla e accorcia con Hamsik ma nel finale Simplicio sfrutta una deviazione per l’1-3 finale. Luis Enrique festeggia, Mazzarri riflette, De Santis invoca la malasorte.
All’Olimpico, invece, la Lazio parte sotto, si porta sul 2-1 e poi viene raggiunta sul pareggio da un’Udinese che mai molla e che meglio di ogni altra squadra sa giocare sull’errore dell’avversario. Le due principali contendenti per il terzo posto rimangono attaccate ma iniziano a perdere terreno rispetto all’accoppiata Juve e Milan.
La Juventus, nel pomeriggio di domenica, si sbarazza senza alcun problema del Novara. Finisce 2-0 per i primi in classfica che pur senza strafare danno la sensazione di forza e solidità consueta. La novità del giorno, semmai, è il primo gol in campionato di Fabio Quagliarella. Antonio Conte, adesso, inizia a “vederlo” e la Juventus si trova con un’arma in più non da poco. Vucinic resta il titolare ma Quagliarella ha nella gamba più gol di lui.
Il Milan, nella serata di sabato, ha liquidato sempre per 2-o il Siena. Rispetto ai bianconeri, però, il Milan ha sofferto un po’ di più. Per aprire la partita è servita un’ora e il gol di Nocerino. Poi ci ha pensato il solito Ibrahimovic su un calcio di rigore (generoso) concesso per fallo su Boateng. Il Milan in ogni caso conferma i progressi difensivi anche se, ad onor del vero, il Siena davanti fa davvero troppo poco.
Dietro il Milan, staccato ma in salita verticale, c’è l’Inter di Claudio Ranieri, aggiustatore che sembra finalmente aver trovato la quadra. Per l’Inter, l’1-0 di Cesena è la terza vittoria di fila, un’altra senza subire gol. Se continuano così i nerazzurri possono rientrare almeno per il terzo posto Champions.
Nel mucchio delle inseguitrici in zona Europa League fa un buon passo in avanti il Genoa che batte 2-1 il Bologna. I liguri, dopo il vantaggio iniziale siglato da Rossi si fanno raggiungere da Ramirez. A cinque dalla fine ci pensa Pratto a rimettere le cose in ordine.
A quota 21, pari col Genoa, c’è il Catania di Vincenzo Montella che vince nettamente per 2-0 il derby col Palermo, lo scavalca, e si piazza in zona Europa. La gara la decidono due calci piazzati: una splendida punizione di Lodi e un rigore di Maxi Lopez che esce tra applausi e lacrime per quella che sarà probabilmente l’ultima dell’argentino davanti al suo pubblico. A gennaio la destinazione è Milano.
Il Palermo, troppo spuntato per fare paura, viene avvicinato dal Chievo che sabato pomeriggio si è sbarazzato 2-0 di uno spento Cagliari. Per i veronesi decisivi i gol di Thereau e Sardo. Il Cagliari, a quota 18, è affiancato dal Parma che non va oltre il pari in casa con il Lecce. E il punto, per i parmensi, è oro colato: il Lecce gioca male un tempo e chiude sotto di un gol. Nella ripresa i salentini dilagano e vanno sul 3-1. Dote preziosa che viene sciupata negli ultimi minuti: un gol di Pellè al 86′ e uno di Galloppa al 93′ fissano il punteggio sul 3-3. Cosmi mastica amaro e dice: “Se non difendiamo non ci salviamo”. Sacrosanto. Ad onor del vero il Lecce non è neanche fortunato: partita giocata quasi per intero con il quarto portiere, Gabrieli, entrato dopo l’infortunio di Julio Sergio.
A quota 17 ci sono le due squadre che hanno pareggiato per 2-2 sabato sera, Fiorentina e Atalanta. La situazione tra i due club è opposta: a Firenze neppure Delio Rossi sembra aver portato la svolta e i tifosi contestano a testa bassa squadra e i fratelli Diego e Andrea Della Valle. A Bergamo le cose vanno molto meglio anche se la rabbia per il gol irregolare del pari di Jovetic (assist di mano) è ancora da smaltire.