ROMA – L’ex presidentessa della Roma Rosella Sensi ha attaccato l’attuale numero 1 giallorosso James Pallotta: “Mia mamma è in lacrime, su certe cose non si scherza“. Pronta la replica del direttore generale Mauro Baldissoni: “Perdite per 22 milioni nel 2010 e 30,8 nel 2011. La continuità aziendale era a rischio: non lo richiede il fair play finanziario ma il Codice Civile…“. Il botta e risposta tra ‘vecchia’ e ‘nuova’ gestione societaria della Roma è ricostruito dalla Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Chiara Zucchelli.
Rossella Sensi non ha gradito il comunicato della Roma in cui, in riferimento alla sanzione di 6 milioni di euro che la Uefa ha inflitto al club, l’attuale presidente James Pallotta avrebbe addossato la responsabilità del dissesto dei conti alla gestione della famiglia Sensi. Ecco il post pubblicato dall’ex presidentessa della Roma sul proprio profilo Facebook: ” Hanno scritto talmente tante menzogne che la mia mamma sta piangendo! Con i romani non si deve mai mettere in dubbio la propria parola! Pensiamo al futuro e non infanghiamo in modo falso il passato!”. La Sensi ha poi scritto: “Papà se sentiva queste cose si sarebbe arrabb…. O altro! La Roma è una cosa sacra e per lui devo fare qualcosa! Ti voglio bene papà”. ”
“La società acquisita dalla proprietà americana è stata una società che nei due esercizi precedenti aveva fatto registrare perdite di 22 milioni nel 2010 e 30,8 milioni nel 2011. In entrambi casi non c’erano state iniezioni di capitali e quindi senza nessuna possibilità di ripianare il bilancio. La società esiste a prescindere dal Fair Play Finanziario, ma voi capite che quando non si riparano le perdite, e non si può garantire la continuità aziendale… Senza considerare che la continuità aziendale è un principio del Fpp ma anche del codice civile”. Il d.g. della Roma, accompagnato dal Ceo Italo Zanzi, ai microfoni della radio ufficiale del club fa il punto sul fair play finanziario, la sanzione subita dalla Roma e risponde indirettamente, pur senza nominarla, all’ex presidente Rosella Sensi: “A questa proprietà – dice Baldissoni – è stata chiesta una quadratura del cerchio. Nei programmi e nel business plan c’è un’ulteriore riduzione delle perdite, pur cercando di aumentare il valore della società. Il valore patrimoniale del club, a livello di valore della rosa, era di 37,5 milioni prima dell’acquisizione. Al momento è di 123 milioni. Se la Roma vendesse tutti i giocatori, nell’ipotesi di scuola, li venderebbe per più di 120 milioni. Questo è stato fatto mantenendo il livello di salari inalterato. Oggi è di 87 milioni il valore dei salari. Abbiamo ridotto le perdite anno per anno, ricapitalizzato e consentito una valutazione dell’Uefa positiva pur dovendo necessariamente sanzionare la situazione oggettiva di sforamento dei parametri”.