PARIGI (FRANCIA) – “Le favorite restano Juve e Napoli. Qui tutti si entusiasmano subito e parlano di titolo dopo quattro partite. Non è ragionevole”. Rudi Garcia, sempre più oggetto di curiosità in Francia, dopo i successi a Roma, si confida al quotidiano L’Equipe, che gli dedica oggi due pagine.
“Ho capito subito – dice Garcia – che, se avessimo fatto una buona partenza, sarebbe stato meglio. Quando sono arrivato ho trovato un ambiente molto negativo nei confronti dei giocatori, e non mi è piaciuto. Comprendo che i tifosi fossero scontenti, ma non capisco come ci si possa presentare come tifoso della Roma e insultare i propri giocatori”. Garcia racconta l’incontro con il ds Walter Sabatini a Milano (“mi disse subito, ‘ti ricevo ma non sceglieremo te'”), e quello con James Pallotta a New York per la firma del contratto: “L’ambizione degli americani mi ha stregato, vogliono fare della Roma uno dei più grandi club d’Europa”.
Il tecnico si meraviglia della passione con cui a Roma si segue il calcio 24 ore su 24 e spiega al giornale francese che, “dopo le partite, c’è da fare un vero periplo. In Francia, con la stampa ci mettevo 10′. In Italia, un’ora. Orologio alla mano”. A Trigoria, il problema principale era la difficoltà “di lavorare in modo riservato”. “Chiunque poteva assistere agli allenamenti – rivela Garcia – ho dovuto proteggere la squadra. E tutti davano il loro consiglio su tutto, ho dovuto dire, ok, so io cosa c’è da fare”.