Sabatini: “Totti niente vanità. Questo caso sta uccidendo la Roma”

Walter Sabatini (Foto LaPresse)

Roma- Si trascinava dall’inizio dell’estate il ‘caso Totti’. Covava sotto la cenere. Pronto a divampare alla prima folata di vento. E ad infiammarlo definitivamente ha pensato Walter Sabatini: con l’accendino nella mano sinistra e l’immancabile sigaretta nella destra, il direttore sportivo della Roma ha preso di petto la situazione, rompendo gli indugi. ”Nel calcio moderno non possono esserci giocatori intoccabili. Questa situazione sta uccidendo la squadra. Totti e’ un grande campione, ma deve mettere da parte qualsiasi forma di vanita’, sapendo di aiutare moltissimo il gruppo. Non sopporto che si vada passivamente verso la rovina, non ascoltero’ l’orchestra del Titanic che affonda”.

A Trigoria, quartier generale della Roma e seconda casa di Totti, mai nessuno si era permesso cosi’ apertamente di mettere in discussione il numero 10, il capitano, l’uomo dei record. Per Sabatini, pero’, alla vigilia di una stagione che si preannuncia rivoluzionaria (e’ cambiata la proprieta’, la dirigenza, l’allenatore e gran parte della squadra), e’ giunto il momento di fare chiarezza anche e soprattutto sul ruolo del totem giallorosso, al centro dell’attenzione per gli attriti con il tecnico Luis Enrique e il futuro direttore generale, Franco Baldini. ”Sono molto preoccupato e credo sia ora di affrontare questa triangolazione quasi insopportabile Baldini-Totti-Luis Enrique che non mi piace affatto, e’ una sorta di stallo”, ha spiegato il ds in conferenza stampa. ”Non sono un esperto di aeronautica, ma so che se un aereo stalla poi precipita e non vorrei introdurre il precipizio per la Roma – ha aggiunto – pero’ sento molto il pericolo di questa vicenda. Spero usciremo in fretta da questa situazione, altrimenti non ci sara’ squadra e non ci sara’ calcio. Ci sara’ solo ombra”.

Per evitare il baratro, quindi, meglio prendere subito il toro per le corna. ”Ritengo Luis Enrique un grande allenatore, ma non possiamo discuterlo perche’ ha fatto o non ha fatto giocare Totti, oppure perche’ lo ha sostituito – l’analisi di Sabatini -. E’ un allenatore formidabile e va sostenuto. Ha portato il suo lavoro tutti i giorni e non possiamo distruggerlo. Non puo’ diventare l’oggetto esclusivo della stagione della Roma”.     Per questo il ds si rivolge pubblicamente al capitano, lanciandogli un messaggio chiarissimo: ”Francesco non puo’ assecondare chi parla di ‘problema Totti’, non puo’ prestarsi a questo gioco. Deve risolverlo facendo un grande sacrificio, andando incontro all’allenatore e alle esigenze del momento”. ”So che per lui non giocare e’ un grande sacrificio – ha ammesso -, ma a questo punto della sua vita sportiva ci si aspetta qualcosa di speciale e deve essere lui il conduttore della vicenda. Deve fare in modo che Luis Enrique possa esprimere fino in fondo le sue qualita’ senza essere vincolato a un problema di lesa maesta”’.    Insomma, per Sabatini ”Totti non si deve abituare alle esclusioni, deve solo viverle in maniera diversa. Quello che gli chiedo e’ un comportamento diverso. E non dico che debba accettare tutto questo serenamente, ho detto che lo deve accettare, e’ una cosa diversa. Deve pensare che magari puo’ essere piu’ utile alla Roma giocando 20 partite piuttosto che 30”. ”Non parlo di accantonamento di Totti – e’ pero’ la precisazione -, parlo della richiesta di poter far lavorare l’allenatore serenamente. Luis Enrique puo’ decidere di non far giocare Totti senza dover subire un processo o un aggressione dalla quale non si uscirebbe piu’. Totti non merita questo, non merita che si racconti la sua storia dicendo ‘ha demolito gli ultimi sei allenatori della Roma’. Non puo’ e non deve passare il concetto che se si tocca il filo si muore”.     Un altro concetto che Sabatini respinge con forza e’ la presunta fronda di Baldini per ‘depotenziare’ Totti: ”Non corrisponde al vero nella maniera piu’ assoluta. E’ assurdo che si pensi ci sia un piano per annichilire Totti, che passa da Baldini attraverso Luis Enrique. Non lo posso accettare, anche perche’ in mezzo ci sarei anche io”, ha concluso.

”Il contratto di De Rossi mi preoccupa molto, ma so che e’ una situazione risolvibile perche’ Daniele vuole rimanere qui. Se cosi’ non fosse sarebbe una grave perdita per la Roma, ma dovremo anche essere pronti ad accettarlo. Non credo tuttavia che arriveremo a tanto”. Questa la convinzione del direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, sulla trattativa legata al rinnovo di Daniele De Rossi, il cui contratto e’ in scadenza nel 2012.    ”De Rossi si confronta col mercato e fa delle richieste – ha quindi aggiunto il ds giallorosso in conferenza stampa a Trigoria – Ci stiamo confrontando con lui in maniera molto costruttiva, la  societa’ ha elaborato una idea di contratto molto innovativa e penso che arriveremo ad una conclusione favorevole”. ”Il mancato rinnovo sarebbe un tradimento? De Rossi non tradisce – ha precisato Sabatini – non fa parte delle sue corde. In caso, sceglie, che e’ una cosa diversa. Deve naturalmente confrontarsi col mercato”.    Infine, un passaggio sulle presunte offerte per il centrocampista provenienti dall’estero (soprattutto dal Manchester City di Roberto Mancini): “L’offerta per lui stava per arrivare, e’ sempre stata latente, ma non e’ mai stata concretizzata. Tanti emissari si sono avvicinati e avrebbero potuto affondare il colpo. Ma De Rossi non e’ mai stato in vendita – ha concluso il dirigente giallorosso – poi la societa’ forse soffrira’ della sua perdita, ma non era il momento di perdere un giocatore come lui. Ma non lo perderemo”.

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