Attentati, Montella esordio Sampdoria: “Venite allo stadio”

Vincenzo Montella con il presidente Massimo Ferrero

GENOVA – «Il mio invito è di venire allo stadio e fare la vita di sempre pur sapendo nell’intimo che un pò di paura per i nostri figli c’è». Così Vincenzo Montella, all’esordio da tecnico della Samp.

«Siamo tutti addolorati» ha detto spiegando che però non bisogna dimostrare la paura. «Dobbiamo vivere con coraggio altrimenti saremmo già sconfitti».

Ne parla Il Secolo XIX, in un articolo che riportiamo di seguito per la nostra rassegna stampa online.

Il neo tecnico della Samp si aspetta che domani, nella sua partita di esordio a Udine «si mettano in pratica i concetti» che ha portato. «Voglio una squadra che giochi con coraggio e che provi a vincere la partita dal primo minuto. Sono curioso di vedere come mettono in pratica le prime indicazioni», ha osservato nella sua prima conferenza stampa da allenatore blucerchiato.

Quattro-tre-tre? «La squadra è stata costruita con questi dettami ma tutto dipende dal posizionamento dei giocatori, io non credo nei moduli, basta poco per cambiare sistema». Quanto ad Antonio Cassano «si è allenato bene», ha detto Montella. «È solo un po’ indietro, deve avere pazienza non è detto che non possa scendere in campo», ha aggiunto.

Muriel-Di Natale, quasi nemici
Vigilia di Natale del 2014, l’uomo-Udinese per antonomasia Totò Di Natale rilascia una lunga intervista e dell’allora compagno Luis Muriel dice: «È un grande se lo capisce e si controlla fisicamente, se fa i sacrifici e cresce. Il cileno Sanchez aveva più fame di calcio di lui…». Macigni in una piazza come quella friulana dove la legge del calcio la fa da anni lui, Totò l’immortale: se ti boccia, sei finito.

Pochi giorni dopo la conferma: gennaio 2015, i tifosi sampdoriani ricordano bene le lacrime di Muriel che pur di sbarcare alla Samp e non far più rientro all’Udinese si barricò nell’hotel Astor di Nervi e pianse sulla spalla del Viperetta. Una telenovela che finì bene ma confermò che un giovane talentuoso, all’ombra di un totem, poteva sbriciolarsi.

«Qui decide tutto Di Natale – sussurrarono i giornalisti friulani – se non vai a genio a lui, se non giochi per lui, sei fuori…». È passato quasi un anno e domani al Friuli (ore 15) c’è Udinese-Sampdoria che oltre al primo esame di Montella è appunto un duello a distanza tra due attaccanti che iniziarono come “fratello maggiore e minore” e finirono come cane e gatto. Giocheranno dall’inizio? È un dubbio che riguarda sia Luis sia Totò visto che entrambi vengono da quindici giorni tribolati.

Muriel è tornato giovedì dalle fatiche con la sua Colombia e ha stretto la prima volta la mano al neo tecnico Montella nell’allenamento di ieri. Di Natale non ha percorso mezzo mondo in aereo ma negli ultimi 15 giorni si è allenato senza prendere parte ad alcuna partitella e nell’ultima gara al San Paolo (1-0 per i campani) non ha giocato per affaticamento muscolare.

Tutto direbbe che non è pronto e invece sempre i giornalisti friulani ne sono certi: «Gioca lui, non considerate le partitelle, se sta bene non resta fuori…». Dovrebbe fare coppia con Thereau, l’unico dubbio è se per caso mister Colantuono non preferirà puntare subito sulla freschezza del giovane uruguaiano Aguirre e magari inserire il “vecchietto” Di Natale (38 primavere) a partita in corso. Ma c’è anche da considerare che Totò, quando vede blucerchiato, si esalta: 13 reti, la squadra che ha “bucato” di più in bianconero.

Anche Muriel parte con i favori del pronostico per una maglia perché Montella stravede per lui («In potenza può diventare fortissimo, come Eder»). L’alternativa è puntare su Cassano dall’inizio ma la sensazione, a giudicare dagli ultimi allenamenti, è che l’Aeroplanino, dovendo ripartire dalla squadra di Zenga («Ho troppo poco tempo per fare esperimenti…»), potrebbe ri-optare per il 4-3-1-2 con le uniche novità di Zukanovic a sinistra e Moisander centrale (con Silvestre).

Video da Il Secolo XIX.

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