ROMA – Stop all’arrivo dei tifosi dell’Italia a Belgrado per Serbia-Italia di venerdì. La misura di sicurezza è stata presa dalle autorità serbe e comunicata ieri al Viminale.
Non saranno ritenuti validi tutti i biglietti acquistati dai tifosi italiani on-line o con l’aiuto di amici sul posto. Unica eccezione, il pacchetto di 130 tagliandi acquistati direttamente dalla Federcalcio italiana. A Belgrado era previsto l’arrivo di 150 tifosi dall’Italia al di fuori di questo pacchetto.
Del gruppo dei tifosi italiani che dovranno rinunciare alla trasferta a Belgrado, 50, a quanto risultava dalle forze dell’ordine italiane, appartenevano al gruppo degli Ultrà Italia che avevano acquistato il biglietto on-line. La comunicazione da Belgrado è arrivata ieri, e un pullman organizzato da quegli ultrà è stato già annullato.
La trasferta è però di fatto inutile anche per l’altra centinaia di tifosi che, sempre secondo il Viminale, si apprestavano a mettersi in viaggio per la capitale serba. La polizia di Belgrado, d’intesa con la federcalcio locale, ha fatto sapere che qualsiasi biglietto al di fuori dei 130 acquistati dalla Federcalcio, se in mano a cittadini italiani, non sarà ritenuto valido. Forze dell’ordine e steward hanno disposizioni di non fare entrare allo stadio. Dal Viminale dunque arriva ai tifosi italiani l’invito a non mettersi in viaggio.
Serbia-Itlia è considerata dall’Uefa e dalle autorità di Belgrado ad alto rischio, dopo che un anno fa a Genova gli hooligans serbi provocarono violenti incidenti che costrinsero l’arbitro a sospendere il match e provocarono pesanti sanzioni alla federcalcio serba.
Oggi un vertice delle forze dell’ordine a Belgrado, al quale parteciperà anche un rappresentante del Viminale, metterà a punto gli ultimi dettagli del piano di sicurezza per la partita di venerdì sera.