Rafa Benitez sorride poco: è abbacchiato, frettoloso e non ha una grande voglia di parlare. I guai dell’Inter per lui si sono rivelati inattesi: dopo il grave infortunio di Samuel, chiede rinforzi a gennaio e qualcosa forse già si muove sottotraccia. Appiano Gentile, pioggia a catinelle e cielo grigio come l’umore che si respira. Mercoledì c’è la partita contro il Lecce e la squadra conta un altro assente eccellente: Wesley Sneijder. L’olandese non c’è tra i 19 convocati da Benitez. Per lui accertamenti dopo il lieve malore di sabato scorso durante l’intervallo di Inter-Brescia. Torna invece Dejan Stankovic, probabilmente in panchina.
Il derby è ormai alle porte ma la partita più importante è sempre la prima in calendario, almeno questa è la frase che Rafa ripete come un mantra. Oggi, la consueta conferenza stampa per annunciare la lista dei convocati è un po’ sbrigativa e malinconica: mancano la consueta giovialità, il sorriso e l’affabilità ai quali Benitez ha abituato i giornalisti italiani. Rafa è preoccupato e si vede.
Bisogna tirare la corda fino a gennaio per rifare il maquillage alla squadra con l’aiuto di Moratti e Branca. In mezzo il Mondiale per club con ambiziosi obiettivi per i nerazzurri. ”Sneijder – dice Benitez, interpellato sulle dolenti note – si è sentito male durante l’intervallo di Inter-Brescia, dobbiamo capire che cos’ha, deve fare una visita. Aspettiamo il responso”. La lista dei ‘caduti’ si allunga come nei dieci – anzi undici – piccoli indiani, il giallo scritto da Agatha Christie nel 1939. Infortuni, malori, incapacità di trovare la porta e pure la forma, ma Benitez resiste: ”Se dobbiamo rischiare, rischieremo. Per noi la partita più importante è la prossima, quella contro il Lecce. Poi, dopo, ne affronteremo un’altra, ma è chiaro che è sempre la prima quella che più conta”.
E’ mai capitato a Benitez di avere una serie cosi’ lunga di infortuni? ”Quando si gioca a questo livello, con due partite alla settimana, è sempre difficile. Ho spiegato prima che la squadra, dopo l’anno scorso, la Champions e il Mondiale, ha finito più tardi e poi ha iniziato prima, con delle gare ad alto livello come le due Supercoppe”. E, nonostante Benitez mostri uno stoicismo degno di Zenone, è costretto a riconoscere che non si aspettava una strada così piena di inciampi: ”Ho preso una squadra che aveva vinto tanto l’anno scorso. Pensavo che si potesse migliorare qualcosa, mentre ora abbiamo un gruppo di giocatori al cento per cento in quanto a disponibilita’. Però, con tutti questi problemi, è chiaro che dobbiamo restare compatti per arrivare a gennaio e provare a fare un buon lavoro fino ad allora. E poi migliorare qualcosa”.
Benitez lo dice a modo suo, con un tono basso ma fermo: ”Dopo l’infortunio di Samuel, è chiaro che dobbiamo aggiustare qualcosa per aggiustare un po’ la squadra”. Una nota positiva arriva da Cambiasso che potrebbe rientrare per domenica ma è troppo poco: il derby incalza e inizia a soffiare il vento di voci e sussurri sul futuro di Benitez all’Inter.