Claudio Ranieri, allenatore della Roma, vuole la partita pefetta contro l’Inter di Josè Mourinho allo Stadio San Siro di Milano.
Il tecnico di Testaccio parla chiaro:
«È una partita difficile – dice il tecnico giallorosso –
bisogna prendere in considerazione tutte le cose, anche a rombo perché no, potrebbe essere un’ipotesi». Con De Rossi vertice alto? «Perché no, potrebbe essere un’ipotesi.
Era una squadra nervosa, insicura, l’ho trovata che non lottava, che si arrendeva dopo aver subito il primo gol, ora vedo che è una squadra che lotta su ogni palla.
Non ci sta a perdere, reagisce, ci crede fino all’ultimo secondo, per cui abbiamo fatto notevoli passi avanti. No, perché non c’è proporzione.
Lì c’è una squadra col vento in poppa, qui una con mille problemi che sta cercando di risolverli. Loro hanno il miglior attacco noi la peggior difesa, per cui non prendiamo in giro nessuno, noi andremo lì con la voglia di lottare fino all’ultimo.
Juan, Burdisso e Doni non hanno recuperato, non posso portare giocatori che non mi garantiscono neanche un tempo.
Juan non si sente sicuro, ci ho parlato prima di venire qui da voi, non ha sentito dolore ma dice che non si sente sicuro, lui si conosce, forzarlo significa metterlo in campo e dopo 10 minuti rischiare di doverlo sostituire.
Andreolli ha recuperato? Lui non mi ha detto niente io non gli ho chiesto niente perciò sta bene. Non siamo né amici né nemici, io l’ho sempre stimato, l’ho detto, hanno fatto una gara in Champions perfetta, ha dato prova di tutto il suo potenziale e la sua forza.
Recuperare una partita del genere vuol dire che la squadra c’è e ci crede, questo può dargli la spinta per dare la scalata alla Champions.
Mourinho è un grande allenatore, dove è stato ha vinto, è un tecnico capace e sta facendo bene nel campionato. Le battute fanno parte del sale della vita, tirarle fuori adesso non mi va.
Sto dando anche di più di quello che posso, io non sono mai soddidfatto anche se avessimo vinto tutte le partite, c’è sempre da migliorare, risolvere problemi, ho dato, sto dando e darò tutto me stesso 25 ore al giorno sempre.
L’approccio è quello che abbiamo fatto vedere a San siro contro il Milan, una squadra tonica, gagliarda, che si va a giocare la sua partita. Una squadra che vuol fare gol e non vuole subirlo.
Mosse tattiche? Ho pensato a qualcosa ma non lo vengo a dire a voi, Mourinho deve pensare sicuramente meno di me, io ho un po’ più di problemi.
Dall’inizio abbiamo fatto un percorso mentale, intanto di giocare e lottare fino in fondo, non siamo continui ma i ragazzi ci provano e questo è molto importante, finora abbiamo dimostrato che quando subiamo il gol reagiamo, questo è buono, sarebbe meglio non prenderlo e farlo noi però.
Problemi muscolari, lo abbiamo detto mille volte, cerchiamo di monitorare ogni aspetto dell’allenamento e dell’alimentazione, speriamo che possa venirne fuori.
Noi stiamo già pensando al prossimo anno? Fatemi pensare a domani. Juan è un giocatore importantissimo, con lui in campo la squadra ha perso pochissime volte, è un giocatore importante, vanno valutate tutte le cose.
Noi cercheremo di fare la partita perfetta, cosa che non ci è riuscita quest’anno, e loro devono sbagliare qualcosina.
Il segreto è che ci riescano le nostre giocate, e questa volta fare gol, non solo creare occasioni da rete. Mi dispiace non far parte dell’alta classifica, in questo momento non penso a quello, guardo le altre squadre.
L’Inter ha molti punti di vantaggio ma il campionato è lungo, fossi la seconda spererei ancora. Non abbiamo parlato dell’arbitro.
Rocchi è una garanzia? Credo di si, è un ottimo arbitro, speriamo sia in gran forma».