Juventus-Genoa è già cominciata. A dare il fischio d’inizio è stato Gian Piero Gasperini, che ha lanciato il guanto di sfida ai bianconeri.
«Cara Juve, ti stimo e ti ho nel sangue, ma domenica ti batto», ha affermato il tecnico rossoblù senza peli sulla lingua.
Partita con un fascino tutto particolare, anche se macchiata dalle troppe assenze da entrambe le parti. Il Grifone si presenta all’Olimpico con tranquillità perchè non costretto a vincere per forza.
Discorso opposto per la Juventus il cui imperativo categorico è di portare a casa i tre punti. Perdere, infatti, significherebbe scivolare ancor di più in classifica ed allontanarsi ulteriormente dalla zona Champions League.
L’Europa che conta è un sogno anche per il Genoa, ma i rossoblù preferiscono non sbandierare questo obiettivo ai quattro venti e raggiungerlo quando nessuno se lo aspetta.
Per decifrare i motivi della crisi della Vecchia Signora e analizzare la partita, PianetaGenoa1893.net ha intervistato in esclusiva Roberto “Bonimba” Boninsegna, storico cannoniere di Inter e Juventus negli anni Settanta.
Sono le incognite per le rispettive formazioni a farla da padrone: il flagello che continua a falcidiare le due squadre è proprio quello degli infortuni. Tatticismi a parte, che genere di partita si aspetta?
«La Juventus sta attraversando un momento molto negativo. Il Genoa, invece, si è ripreso con la vittoria sul Chievo. A mio avviso questa gara sarà più difficile per la Vecchia Signora, obbligata a vincere: il Grifone, invece, si accontenterebbe di un pari».
All’andata segnarono Iaquinta e Trezeguet per i bianconeri. Allora, però, l’attacco della Juventus si esprimeva su altri livelli, così come la squadra in sé: ora, invece, il reparto avanzato rappresenta il problema maggiore di questa compagine. Quanto peseranno queste due assenze?
«Sono mancanze che pensano molto in quanto entrambi sono giocatori assai importanti. Inoltre la Vecchia Signora non è più quella del girone di andata: allora era in zona Champions, mentre ora ne è fuori. I bianconeri, infatti, stanno vivendo un periodo molto buio e hanno evidenziato grossi problemi».
Cerchiamo un po’ di luce in questa oscurità: quali sono gli elementi più in forma della rosa?
«Ad oggi è difficile trovarne: forse si salvano solo Chiellini, che sta giocando sui suoi livelli reali, e Buffon. Una grande assenza è quella di Camoranesi, pedina fondamentale per questa squadra».
Amauri è l’esempio lampante della crisi dell’attacco bianconero. Il giocatore ha segnato troppo poco e ha deluso tutte le aspettative: la società torinese, infatti, puntava sulle sue reti, che però non sono arrivate. Come si spiega l’involuzione dell’italo-brasiliano?
«A mio parere si è smarrito nel marasma generale della squadra. Essendo un attaccante ne risente più degli altri. Se i compagni non creano gioco, infatti, la punta non riesce a trovare la via del gol ».
Fino all’ultimo non si saprà quale sarà il centravanti del Genoa. Sia Suazo che Acquafresca, infatti, hanno la febbre: così Gasperini deciderà pochi istanti prima della partita. Nella Juventus chi marcherà la punta centrale rossoblù?
«I difensori centrali bianconeri sono Cannavaro e Chiellini: sarà compito di uno di questi due tenere a bada il centravanti del Genoa».
La dirigenza bianconera voleva intervenire per migliorare le corsie esterne e ha ingaggiato Candreva. L’ex Livorno cosa potrà dare in più alla Juventus?
«E’ presto per fare bilanci: è un giocatore importante e interessante, ma lasciamolo giocare e poi giudicheremo il suo operato».
La Vecchia Signora si trova di fronte un avversario ostico: forse sarebbe stato meglio incontrare i rossoblù più avanti. In generale, però, cosa ne pensa della stagione del Genoa?
«E’ partito alla grande, ma in seguito ha accusato una flessione lunga. Ora, secondo me, si è ripreso».
Andrea Ferrando
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