La parziale rimonta nel secondo tempo contro l’Inter ha ridotto la misura della sconfitta ma non il rammarico di Walter Zenga, il tecnico del Palermo, che spera di rifarsi subito domani sera contro il Genoa.
I complimenti di Mourinho non hanno alleviato il dolore per quel primo tempo da buttare.
“Non è stata una festa con l’Inter – ammette Zenga -, perché ho perso. E quando perdo non mi diverto mai, ogni partita ha una storia a sé e quella che arriva è sempre la più importante.
Il Genoa è una squadra che lotterà con noi fino alla fine. Nel primo tempo con l’Inter non avevamo fatto male, ma ci sono stati degli errori concentrati in cinque minuti che hanno permesso ai nerazzurri di farci tanti gol.
Quando concedi tutta la metà campo all’Inter rischi davvero di prenderle. Chiunque nell’analisi viene condizionato dal risultato, ma non si può considerare questa sconfitta del tutto negativa, al di là degli errori in quella fase”.
Il presidente Maurizio Zamparini ha parlato di mancanza di alternative. Con l’Inter infatti mancavano Bovo e Balzaretti e la loro assenza si è fatta sentire soprattutto sulla fascia.
“Tutti hanno parlato di Maicon, dicendo che io dovevo trovare le contromosse – ha detto il tecnico -, ma nessuno ha parlato della prestazione straordinaria di Cassani.
Difenderò la mia squadra sempre, ad ogni costo”. L’undici titolare contro il Genoa dovrebbe essere, a parte il rientro di Bovo, molo simile a quello delle ultime gare.
“Non c’é bisogno di turnover – ha detto – Se i ragazzi stanno bene non vedo perché dovrei farlo. La nostra squadra sta bene perché anche giovedì ha tenuto bene il campo fisicamente per 90′.
Magari basta cambiare un giocatore per parlare di turnover. Abbiamo quasi due giorni di tempo, vediamo”. Il quarto posto è saltato, per il momento, ma Zenga non vuole abbandonare l’Europa.
“Vogliamo qualificarci per giocare nelle grandi competizioni continentali e restare su questi livelli – ha ribadito – I processi di crescita passano anche da determinati passi falsi dovuti all’inesperienza, in particolare quella di giocare contro grandi squadre.
E poi bisogna sottolineare una cosa: quando si vince 1-0 con un tiro in porta ci si lamenta, quando in una partita ci sono 34 tiri in porta e si perde ci si lamenta delle difese.
Mettiamoci d’accordo: o facciamo il calcio spettacolo o ci stanno queste cose”. A mettere alla prova le ambizioni europee del Palermo ci sarà il Genoa che non ha cominciato benissimo come l’anno scorso ma resta un osso duro.
“I liguri cambiano pelle durante la partita tantissime volte – ha spiegato -, hanno la capacità di mettersi in tante situazioni tattiche differenti.
A me piace moltissimo Palladino, che considero un talento straordinario. E poi c’é il nucleo storico di Gasperini:
questa squadra fa benissimo da due anni e infatti è già tornata in Europa. Io considero tutte le squadre nostre dirette concorrenti.
Il Genoa ha un organico importante, che gli consente di giocarsela con chiunque”.