Prima il presunto premio a vincere che il presidente Massimo Mezzaroma, tifoso romanista, avrebbe promesso alla squadra per battere l’ Inter (ipotesi sempre smentita), poi le frasi di Gabriele Oriali che accusa il numero uno senese di aver surriscaldato l’ ambiente. Siena-Inter è accompagnata da sospetti e veleni, ma domani il campo dirà se tutto questo è fantacalcio.
Basterà che l’ Inter giochi da Inter e così le chiacchiere saranno spazzate via. Certo è che il Siena è chiamato ad un ruolo scomodissimo.
Se giocherà a mille tornerà a galla la storia del premio, se giocherà molle verrà detto che non aveva motivazioni. Ma il Siena, certamente, onorerà il campionato e terrà alta la dignità dei suoi giocatori, e spetterà alla squadra di Mourinho dimostrare di essere superiore e meritare lo scudetto, il quinto consecutivo, il 18/mo della sua storia. Siena e Inter giocheranno la loro partita, come le forze dell’ ordine la loro. La città è blindata, 380 uomini vigileranno sulla sicurezza e scoraggeranno ad avvicinarsi allo stadio tutti coloro che non hanno il biglietto. Polizia e carabinieri terranno gli occhi puntati anche lungo l’ autostrada A1 per evitare che tifosi nerazzurri e romani si possano incontrare in qualche autogrill per darsele di santa ragione. E se le forze dell’ ordine vigileranno sulla sicurezza, Massimo Moratti ha già cominciato a controllare la concentrazione dei suoi. Teme che la squadra abbia cali di tensione, abbia già la testa alla finale di champions. Ecco che ai suoi ha detto “A Siena sarà dura come a Madrid”. Ma a ricordare alla squadra l’ importanza dell’appuntamento ci saranno anche circa 10 mila tifosi che vogliono una squadra cannibale, da grande slam. Ma il Siena non sarà uno sparring partner: giocherà la propria partita, stimolato dai numerosi inviti rivolti nelle ultime due settimane dal presidente Mezzaroma e dalle attenzioni dell’intero panorama calcistico (televisioni di tutto il mondo saranno presenti al Franchi, con telecamere arrivate anche da Brasile, Giappone e Indonesia). L’onore di giocare contro i campioni d’Italia in carica e contro la squadra che sabato sarà in finale di Champions League daranno stimoli a volontà a Vergassola e compagni.
Malesani ha in serbo il 4-1-4-1, lo stesso schema che all’andata portò il Siena a sfiorare l’impresa: all’88 minuto della gara di San Siro i bianconeri erano avanti 3-2, prima di subire le reti di Sneijder e Samuel. E Maccarone sarà l’ unica punta: già Maccarone, quello che all’ andata segnò due reti e spaventò Mourinho. Basterà lui per scrivere un finale di storia con l’ Inter superata allo sprint? Il popolo nerazzurro fa gli scongiuri: un altro ‘5 maggio’ sarebbe da psicodramma collettivo.