LUBIANA – ”E’ solo una partita di calcio, tutti dovrebbero fare una riflessione. E magari pensare a quel che sta succedendo in Libia, e anche in Giappone”. Cesare Prandelli lancia un appello al buon senso, e chissà se è dote comune in chi gira l’Europa un po’ per tifare Italia e un po’ per fischiare i Balotelli azzurri o contestare scelte multietniche. Slovenia-Italia di domani, nello stadio di Lubiana e a soli 45 minuti d’auto dal confine con Trieste, è partita a rischio.
Ci sono le rivalità storiche italo-slovene, quelle che causarono proprio a Trieste incidenti con i tifosi ospiti, nel 2002. Un avviso inquietante è arrivato lo scorso 7 febbraio a Dortmund, quando una trentina di Ultrà Italia al seguito degli azzurri contro la Germania espose uno striscione in memoria dei ‘martiri delle foibe’. Ma è soprattutto il precedente di Genova, quello di Italia-Serbia, ad innalzare il livello di attenzione. La Federcalcio italiana ricevette per quella notte di follia una sanzione di due giornate di squalifica del campo, ma con condizionale. Né il Viminale intende ‘esportare’ un’immagine violenta del tifo italiano. Anche per questo il capo della Polizia Manganelli, insieme alla squadra di otto esperti del Viminale inviata sotto la guida di Roberto Massucci, ha disposto controlli molto attenti a Gorizia, Udine e Trieste. Nello stadio Stozice, 16 mila posti in tutto, sono attesi circa 100 Ultrà Italia, in arrivo però solo domani. Di loro, una cinquantina sono stati identificati, altrettanti dovrebbero aver acquistato il biglietto tramite i canali sloveni. Con l’aiuto dei 10 steward inviati dalla Federcalcio e della polizia slovena, il gruppo di ultrà sarà sottoposto a un filtraggio all’ingresso, per impedire l’ingresso di striscioni politicamente provocatori.
In piu’, si cercherà di creare all’interno dell’impianto un cordone attorno al gruppo proveniente da oltre confine. ”C’è attenzione, non allarme”, è la parole d’ordine dell’apparato di sicurezza. E’ escluso l’allarme di infiltrazioni di hooligan serbi alla partita, il rischio è semmai la struttura dello stadio senza barriere tra i settori e il campo. Ma dalla polizia di Lubiana, in attesa della riunione di sicurezza finale, con l’Uefa, è arrivata l’assicurazione di una massima attenzione. ”Siamo nel 150/0 anniversario dell’Unità d’Italia: ci vuole rispetto, per noi e per questa maglia”, era stato l’appello del capitano Buffon. Sperando che domani tutto fili liscio.