SOCHI – I Giochi Olimpici invernali più costosi di sempre sono iniziati. Tra le lacrime di Vladimir Putin all’inno nazionale russo, la sfilata con i colori dell’arcobaleno (e delle rivendicazioni della comunità Lesbiche-Gay-Transessuali-Bisessuali) degli atleti tedeschi in risposta alla politica omofoba di Mosca, e con un tentato, sventato attentato ad un aereo turco.
TENTATO DIROTTAMENTO AEREO – Il velivolo era partito da Kharkiv (Ucraina), ed è stato costretto ad atterrare ad Istanbul dopo un tentativo di dirottamento da parte di un passeggero ucraino, che ha minacciato di far esplodere una bomba se l’aereo non si fosse diretto a Sochi, dove oggi si sono aperte le Olimpiadi invernali. A bordo c’erano 110 persone.
DIVISA ARCOBALENO DELLA GERMANIA – Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla nuova legge contro la propaganda omosessuale varata da Putin e l’assenza, per protesta, di leader come Barack Obama, Angela Merkel e Francois Hollande, la delegazione tedesca si è presentata al Fish Stadium con una divisa dai colori dell’arcobaleno, gli stessi della bandiera della comunità LGBT.
ABKHAZIA E OSSEZIA DEL SUD – Se Obama, Merkel e altri hanno preferito restare a casa, alla cerimonia di inaugurazione hanno voluto esserci i presidenti dell’Abkhazia, Aleksandr Ankvab, e dell’Ossezia del Sud, Leonid Tibilov, le due regioni georgiane separatiste riconosciute solo da Mosca e pochi altri Paesi dopo la guerra lampo del 2008 con Tbilisi.
ATTIVISTI LGTB FERMATI A MOSCA – Mentre a Sochi si inauguravano i Giochi, a Mosca, nella piazza Rossa, una decina di attivisti del movimento LGBT sono stati fermati mentre tentavano di eseguire l’inno russo, alzando le bandiere arcobaleno del loro movimento.
TATU – Come preannunciato nei giorni scorsi, sul palco del Fish Stadium per l’inaugurazione si sono esibite le Tatu, duo di cantanti russe con un presunto passato lesbo. E sul palco dello Stadio hanno cantato un brano che racconta la storia di una coppia lesbo che vuole fuggire casa sfidando la società per stare insieme. Ma nel contesto olimpico il titolo sembra risolversi in una metafora sportiva, un monito a vincere, a non farsi raggiungere.
LA FRECCIATA DI OBAMA: “INUTILE SPENDERE 50 MILIARDI” – “Non credo che per organizzare delle Olimpiadi di successo gli Stati Uniti debbano spendere 50 miliardi di dollari”: è la frecciata che il presidente americano, Barack Obama, ha lanciato a quello russo nel corso di un’intervista alla Nbc. “Penso, ha detto Obama, che spendere 50 miliardi di dollari per organizzare Giochi olimpici coronati da successo non sia necessario, anche perché noi disponiamo di infrastrutture che ci dovrebbero permettere di fare dei Giochi un po’ meno cari”.