Nessun dorma. Lunedì 12 luglio 2010 è il giorno della gloria e della “fiesta” in tutta la Spagna: a Madrid è marea rossa attorno alla statua della Cibele, rimasta un puntino bianco in un mare di tifosi color sangue, ripresi dall’elicottero di Telemadrid.
Non c’è fontana del centro della capitale senza tifosi che si rinfreschino dal caldo e dall’emozione di essere diventati, all’improvviso, i campioni del mondo. Ma la notte è “loca”, pazza, in tutta la Spagna. Anche a Barcellona, il capoluogo catalano, esplodevano ancora petardi, clacson e urla a più di un’ora dalla fine della partita.
Il clima di festa e di esaltazione è uguale in tutto il Paese: a Valencia, Siviglia, Vigo, Burgos, Tenerife migliaia di spagnoli sono saltati in piedi al gol di Iniesta verso la fine del secondo tempo supplementare. L’adrenalina è alle stelle. Le urla sono continuate quando il portiere Iker Casillas ha alzato la coppa; ma anche quando, preso dall’euforia, lo stesso capitano delle Furie Rosse ha baciato in diretta la sua ragazza e giornalista di Telecinco Sara Carbonero, che lo stava intervistando.
Urla, lacrime e allegria non accennano a diminuire in nessuna città per una vittoria attesa dal 28 agosto 1920, la prima partita ufficiale della Seleccion. Adesso che le Furie Rosse sono diventate oltretutto la terza squadra a vincere coppa Europa e coppa del mondo di fila (dopo la Francia e la ex Germania Ovest) c’è da scommetterci, la festa sarà massima anche nei prossimi giorni. Ecco le foto della notte di follia dei tifosi che in Spagna come in altre parti del mondo guardano la finale in cui la Spagna batterà l’Olanda e si aggiudicherà il titolo: