ROMA – La notizia (o presunta tale) invade le tante radio che parlano di Roma nel pomeriggio di martedì 22 dicembre. Luciano Spalletti si troverebbe, il condizionale è d’obbligo visto che l’ufficio stampa della Roma smentisce, nel centro sportivo di Trigoria, la sede del club di James Pallotta.
Spalletti a Trigoria significherebbe che la Roma ha deciso: la stentata vittoria con il Genoa non basta a salvare la panchina di Rudi Garcia. Così come non basta l’abbraccio che tutti i giocatori gli hanno riservato al momento del gol dell 1-0.
Di ufficiale, per ora, non c’è nulla. Di ufficioso c’è molto. Radio e siti, per esempio, scrivono che Spalletti e la Roma avrebbero già trovato un’intesa di massima. Manca soltanto una decisione da prendere. Tutto verrà deciso tra oggi e domani. Prima di Natale, insomma, Rudi Garcia saprà se a condurre il prossimo allenamento, previsto per il 29 dicembre sarà lui.
Al momento la situazione è fluida. E la società, sulla decisione da prendere è divisa. Da una parte c’è il presidente James Pallotta, l’uomo che questa estate ha deciso di confermare Garcia. Pallotta ha cambiato idea. Si è stufato di una squadra che gioca male e che ogni volta che esce dai confini italiani rimedia figuracce. Fino a qualche settimana fa l’idea era quella di cambiare a fine anno. E il nome, non è un mistero, era quello di Antonio Conte. L’ultimo deprimente mese e mezzo della Roma (una sola vittoria col Genoa, figuracce con Atalanta e Barcellona e una serie di pareggi che hanno fatto precipitare la squadra al quinto posto) hanno determinato il cambio di idea.
A Pallotta, per ora, si contrappongono i dirigenti (Sabatini e Baldissoni chiedono di aspettare) e i calciatori. Spalletti intanto è pronto. A Roma ci è stato, ha fatto spettacolo per qualche anno e se n’è andato a dire il vero con una punta di veleno nei confronti dei senatori del club. Due di quei senatori, Totti e De Rossi, sono ancora in squadra. Al più tardi domani sapremo come andrà a finire.