MILANO – Milan, haka flop. Pubblico fischia pubblicità VIDEO. Si tratta di una trovata pubblicitaria della Nivea, sponsor del Milan.
Degli attori con la maglia del Milan si sono esibiti in una specie di Haka davanti ad altri attori con la maglia del Carpi.
L’haka è la danza diventata famosa grazie ai campioni di rugby della Nuova Zelanda, gli All Blacks.
Vendere o mantenere la maggioranza del suo Milan a un consorzio cinese è il dubbio su cui sta ragionando Silvio Berlusconi.
“Io non ne so nulla, ma sono sicuro al mille per mille che il presidente ama il Milan in maniera esponenziale. Glielo si legge negli occhi ogni volta che ne parla, e la sua volontà è riportare il Milan in alto”, garantisce Cristian Brocchi che, dal canto suo, sta cercando di riportare la squadra in Europa League, magari vincendo la coppa Italia, e ha “il dovere morale di farle di nuovo giocare quel calcio che ci ha insegnato la storia del club”.
In attesa del bel gioco, dopo il debutto vincente con la Sampdoria e i complimenti di Berlusconi (“Era contento, mi ha detto di continuare a lavorare con i miei pensieri”), Brocchi si prepara all’esordio in panchina a San Siro contro il Carpi, dopo otto giorni “entusiasmanti, senza ansie né paure”, in cui ha lavorato “ogni minuto” perché “il tempo è pochissimo ma deve bastare”.
“E’ un sogno che si avvera, qualcosa di straordinario”, sorride l’ex centrocampista, che giocò per la prima volta in rossonero a San Siro gli ultimi dieci minuti di un derby del 21 ottobre 2001, subentrando a Manuel Rui Costa.
Trequartisti simili, questo Milan non ne ha, ma “non si può parlare di giocatori con certe caratteristiche se non ci sono – ammette Brocchi, colpito dall’applicazione di Jose Mauri e in attesa del momento giusto per lanciare Locatelli -. A centrocampo tutti devono essere intercambiabili, l’uomo dietro le punte deve svariare e soprattutto avere un pensiero offensivo”.
Quindi si va avanti con il 4-3-1-2, e contro il Carpi Bonaventura arretrerà in mediana con Montolivo e Poli (Kucka è squalificato, Bertolacci ko per una “lesione all’adduttore sinistro di modesta entità”), mentre il ruolo di trequartista dovrebbe toccare a Boateng, mai titolare in campionato con Mihajlovic.
“Boateng può darci personalità, ha grande voglia di essere utile”, spiega l’allenatore che, nei primi giorni a Milanello, ha visto un Calabria “intristito” e un Balotelli “diverso da quello che a volte ha fatto arrivare all’esterno. Quando ti guarda negli occhi ha qualcosa di vero e profondo”.
Tutta la squadra ora è chiamata a due svolte. “La prima è mentale: il Milan deve avere coraggio, essere protagonista, senza cercare strade diverse, né alibi”, chiarisce Brocchi, che si aspetta anche un cambio di trend contro le piccole, per mettere al sicuro il sesto posto e poter poi pensare alla finale di coppa Italia.
“Ora non possiamo permetterci di pensare a quella sfida contro la Juventus – avverte Brocchi -. Quella sarà la finalizzazione del lavoro iniziato martedì scorso”.