MILANO – L’ultima parola spettava a Silvio Berlusconi, e il presidente del Milan ha deciso di tenere Thiago Silva rifiutando l’offerta del Paris Saint Germain. I 46 milioni di euro sul tavolo avrebbero aiutato parecchio le casse rossonere, in forte perdita da due anni. Ma secondo i conti del presidente l’operazione non sarebbe stata conveniente perché si rischiava seriamente un calo di abbonamenti, un calo di entrate dagli sponsor, un danno di immagine e inoltre sarebbe stato complicato rimpiazzare un difensore del genere.
Come nel gennaio 2009 per fermare la cessione di Kakà, come nel gennaio scorso per stoppare quella di Pato, di nuovo Berlusconi ha messo la parola fine alla trattativa quando sembrava ormai prossima alla conclusione. A Parigi però ieri era scemato l’ottimismo dei giorni scorsi, fondato sul fatto che Thiago Silva aveva già trovato un accordo di massima con il Psg e anche la proposta al Milan sembrava all’altezza. I dubbi dello spogliatoio, le preghiere e le proteste dei tifosi da ieri avevano spinto il club rossonero a prendere tempo. I maliziosi pensavano che trasformare la trattativa lampo in un negoziato più laborioso fosse una strategia per minimizzare i danni di immagine. E invece alle 19 di ieri sera, 14 giugno, il nodo si è sciolto e poco prima delle 22 è arrivato l’annuncio su Milan Channel e sul sito del club: ”Il Presidente Silvio Berlusconi ha deciso: Thiago Silva resta al Milan”.
Subito dopo il Psg ha fatto sapere di aver ”preso la decisione di ritirarsi dalle trattative in corso con il Milan riguardo al giocatore Thiago Silva. ”C’è crisi, ci sono pochi soldi. Forse bisogna dire ai tifosi che per due o tre anni non ci sarà una squadra all’altezza della fama del Milan e che bisogna vivere alla giornata”, ha suggerito Rino Gattuso, che dopo 13 anni in rossonero ha scelto di giocare con gli svizzeri del Sion. Vista la congiuntura economica e gli ultimi bilanci economici della società, parte della famiglia Berlusconi spingeva per accettare la proposta dei francesi. Non Barbara Berlusconi, che nelle ultime settimane ha lavorato in maniera congiunta con l’ad Adriano Galliani per contenere i costi, e nei giorni scorsi ha insistito con il padre Silvio chiedendo un ulteriore sforzo economico per trattenere le due stelle, Ibrahimovic e appunto Thiago Silva.
Per lo svedese sono arrivate zero offerte, mentre quella del Psg per il brasiliano era una tentazione notevole. Anche per lo stesso Thiago Silva (avrebbe guadagnato 7.5 milioni di euro), tanto che il suo procuratore Paolo Tonietto nel pomeriggio si è fatto sentire. ”Se il Milan non ha interesse nel vendere Thiago Silva al Psg – ha detto -, ho la certezza che riconoscerà il suo valore e farà uno sforzo molto grande per dare a Thiago un nuovo contratto, come quello percepito dal giocatore più valutato ad oggi della rosa del Milan”.
L’austerity mal si concilia con i ritocchi di contratto, ma il vento potrebbe cambiare se veramente dovessero entrare nuovi investitori. Come lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, che sarebbe interessato ad acquistare quote societarie del Milan e in questi giorni è atteso nelle Marche per una gara equestre. Nel frattempo Galliani si è assicurato anche Acerbi, che dovrebbe arrivare non appena il Genoa avrà definito la comproprietà con il Chievo.