Tour de France, vince ancora Pogacar sotto gli occhi di Macron: sui Pirenei ha messo tutti in fila
Tour de France. Impressionante, irresistibile. Il signore del Tour è lui. Tadej Pogacar 22 anni, sloveno, alfiere della Ue Emirates, ha vinto ancora sui Pirenei. Sotto gli occhi del presidente Macron. Seconda vittoria consecutiva.
Come ieri: tiene tutto e tutti sotto controllo, resta con i rivali fino ai 500 metri dalla linea d’arrivo, poi apre il gas. Fa il vuoto con irridente facilità. Un tornado. Una potenza devastante. Tutte le maglie sono sue: gialla, bianca, a pois. Mette in fila il talentuoso Vingegaard e il guerriero Carapaz. Crolla Uran che perde pure il podio finale.
Tappa numero 18. Da Pau nei Pirenei Atlantici ( Nuova Aquitania ) a Luz Ardiden, passando per il mitico Toumalet , passo di 2.115 metri nei Pirenei centrali. Un passo percorso dai corridori per la prima volta nel 1910. Solo tre volte però il Tour ha fissato il traguardo quassù : nel 1974, nel 2010 e nel 2019. Il primo italiano che ha domato Il Tourmalet è stato Bartali nel 1938.
Poi due volte Coppi, due volte Alberto Elli da Giussano. Ma altri due italiani hanno legato il loro nome al Tourmalet: Claudio Chiappucci ( 1991 ) e Franco Pellizzotti ( 2009 ). Splendidi i passaggi vincenti di Merckx nel 1969 e Alaphilippe nel 2018. L’ultimo è stato Thibaut Pinot due anni fa. Oggi due francesi hanno fatto il vuoto: primo Pierre Latour, secondo David Gaudu. In discesa il bretone Gaudu è passato al comando con una picchiata perfetta. Coraggiosa.
Con un finale spettacolare tra ue ali di folla in deliri. Corridori di nuovo in sella 20 ore dopo il Col du Portet. E non tutti sono riusciti a recuperare le energie perdute. Avvio semplice con due GPM di quarta categoria. In mezzo Lourdes, sede del pellegrinaggio di milioni di catttolici che vengono a pregare alla grotta di Massabielle dove si dice che nel 1858 la Vergine Maria sia apparsa ad una donna locale.
Al km 77 di gara è iniziata la diabolica salita: 17 km al 7,3%. di pendenza media . In evidenza Alaphilippe e Mohoric. E dopo lo scollinamento a 2.115 m. una lunga e pericolosa discesa di 20 km per poi affrontare l’ultima salita pirenaica e tagliare la linea d’arrivo a 1.715 metri, posta a Luz Ardiden.
Seguiranno le ultime tappe del Tour: Venerdì 207 chilometri di ampio respiro, sabato la seconda cronometro di 30,8 km. Infine , domenica 18 luglio, la frazione conclusiva di 108,4 km e volata sui Campi Elisi, cuore di Parigi.