I poliziotti inseguono e fermano una Bmw. Alla guida c’è il calciatore argentino Carlos Amodeo. È ubriaco.
Questo il rapporto degli agenti: «Ha l’alito vinoso, il tono della voce tendente verso l’alto, il linguaggio non uniforme, una disarmonia nei movimenti ».
Amodeo dice d’essere il segretario del calciatore che siede al suo fianco e invita gli agenti a «chiudere un occhio».
Poi rifiuta il test etilometrico: gli viene ritirata la patente e sequestrata l’auto. Nel frattempo, Trezeguet telefona e riferisce i numeri di targa dell’auto degli agenti. «Stanno facendo i furbi», aggiunge il francese al telefono.
Trezeguet è sprovvisto di documenti e quando i poliziotti lo invitano a dire il suo nome, il bomber francese si presenta come Vincenzo Iaquinta e poi come Alessandro Del Piero.
Infine: «Mi chiamo Trezeguet, sono nato a Buenos Aires, il 15 novembre del ‘76». Falso. Gli agenti scoprono subito che il calciatore è nato a Rouen, in Francia, il 15 ottobre 1977. Denuncia inevitabile.