Tutti gli allenatori esonerati da Zamparini: Malesani l’ultimo

PALERMO – Sono 43 gli uomini del presidente. La fama di “mangiallenatorì” Maurizio Zamparini l’ha conquistata sul campo: prima al Venezia e poi al Palermo, il patron ha iniziato una girandola di tecnici che ancora non si arresta, in barba al “progetto” tanto annunciato.

Tutti hanno lavorato per lui, tutti hanno ricevuto il benservito. Questa stagione é toccato a Giuseppe Sannino, ingaggiato dopo l’ottima stagione con il Siena, ma due ko e un pareggio, un solo punto, sono pochi pochi per il presidente che dice di “temere la retrocessione”, a Gian Piero Gasperini e ad Alberto Malesani.

L’anno scorso era stato il turno di Stefano Pioli, cacciato ancora prima di cominciare. Al suo posto Mangia e poi Mutti.

La “lista” di Zamparini è aperta dal duo Fabbri-Cerantola, che guidarono il Venezia nell’87/88 e prosegue con ‘Tato’ Sabadini (ex bandiera e terzino del Milan) che prende il posto di Pasinato (’89/90).

Nel ’91/92 il valzer ‘venezianò coinvolge Rino Marchesi, che prende il posto di Zaccheroni e poi, a sua volta, viene sostituito dallo stesso collega che nel ’92/93, fara’ spazio a Maroso, prima di tornare in sella.

Il Venezia ’94/95 e’ affidato a una cooperativa di tecnici, con Ventura, Maifredi e Geretto che si alternano sulla panchina e, nel ’95/96, fanno spazio prima a Bellotto, quindi a Pippo Marchioro.

Nel ’96/97 tocca al duo Walter De Vecchi-Fontana prendere il posto di Bellotto che li risostituisce a stagione in corso. Nel ’99/00 si cambia ancora: squadra a Spalletti che, sostituito da Materazzi, riprende il suo posto, infine lo lascia a Oddo.

Nel 2001/02 l’ex portiere del Bologna, Sergio Buso, sostituisce Prandelli e a sua volta fa spazio a Magni che sarà l’ultimo allenatore del Venezia targato Zamparini.

A meta luglio 2002 si apre l’era rosanero: Zamparini acquista la società da Franco Sensi, che ne era il patron (il presidente era Sergio D’Antoni), e ingaggia subito Ezio Glerean, tecnico dello spumeggiante Cittadella. Calcio e bollicine.

Quest’ultimo, alla prima giornata, viene messo da parte: squadra ad Arrigoni che a febbraio 2003 lascerà a Sonetti.

La stagione 2003/04 è quella del ritorno in A: si comincia con Baldini e si chiude con Guidolin, che durerà anche per tutto il campionato successivo e, dopo avere portato il Palermo in Uefa, nell’estate 2005 lascia a Del Neri che, nella primavera 2006, viene licenziato per fare posto a Papadopulo.

Nel 2006/07 il Palermo vola e, con il ‘figliol prodigo’ Guidolin, conquista la vetta della classifica: a dicembre s’infortuna Amauri e la squadra perde terreno, Zamparini si arrabbia e la affida a Gobbo e Pergolizzi, quindi richiama Guidolin che in estate (2007) lascerà a Colantuono; quest’ultimo farà spazio nuovamente a Guidolin, quindi tornerà in sella per chiudere mestamente un campionato senza infamia né lode.

Nel 2008/09, Ballardini sostituisce Colantuono, ma in estate andrà via, perché si dice “stressato” dal presidente. Nel 2009 arriva Zenga, a fine novembre Rossi.

Sull’onda del 7-0 subito in casa dall’Udinese viene cacciato, poi tocca a Serse Cosmi, in panchina per un poker di partite (tre sconfitte e una vittoria).

Torna Rossi e conquista la finale di Coppa Italia, poi gli scade il contratto e lascia. Arriva Pioli che saluta dopo un paio di mesi, Zamparini ricontatta Rossi che prima dice “si”, poi “no”, infine affida la squadra a Mangia.

Il giovane allenatore, ora alla guida dell’under 21, è stato cacciato poco prima di Natale e così è la volta di Bortolo Mutti che traghetta la squadra fino al termine dello scorso campionato. Anche per Giuseppe Sannino, assunto a giugno scorso, il presidente aveva pronunciato la fatidica frase: “resterà con noi a lungo”.

Gasperini ha resistito per gran parte dell’attuale campionato, poi una parentesi di meno di un mese con Malesani, e ora di nuovo il Gasp.

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