Il calendario si presenta pero’ in salita: ”Ci attendono due trasferte, Udine e con il Milan: due incontri quasi proibitivi – aggiunge – a livello psicologico sarebbe stato più favorevole giocare in casa queste sfide”. Il pari con Gilardino e compagni puo’ essere il punto di partenza per il Bari: ”Uno sviluppo c’e’ stato contro la Fiorentina. Grande ordine mentale nonostante lo svantaggio iniziale. L’attacco deve contribuire di piu’ in fase difensiva. Dobbiamo lavorare in questa ottica”. Infine il messaggio di speranza finale: ”Rimaniamo con i piedi per terra, e’ un periodo durissimo ma il lavoro fino alla fine paga.
Voglio che i ragazzi siano in grado di posizionarsi e lavorare in modo armonico. Dobbiamo avere il coraggio di metterci la faccia e fare la partita. L’Udinese non da’ punti di riferimento. Dobbiamo chiudere gli spazi per non dare campo a Sanchez e Di Natale, giocare corti ed avere reciprocamente un atteggiamento collaborativo. Voglio una partita ordinata ma d’orgoglio”.
Il Bari potrebbe giocare con il 4-3-2-1: Gillet tra i pali, Andrea Masiello e Parisi terzini, Rossi e Belmonte centrali, a centrocampo Codrea, Donati e Gazzi, Ghezzal e Huseklepp a sostegno dell’unica punta, Okaka.