
UDINE – La Finanza chiede conto di 63 milioni all’Udinese.ย Lโindagine ipotizza operazioni fittizie per pagare di meno il fisco italiano. Da lunedรฌ 6 marzo, fino a fine mese, inizierร il contraddittorio con lโAgenzia delle entrate.
La somma che la Procura friulana ha contestato allโUdinese calcio, tra ipotesi di esterovestizione, fatture per operazioni inesistenti e costi indeducibili, ammonta a circa 63 milioni di euro. I quattro incontri finora tenuti tra il pool di avvocati e consulenti schierato dal patron e i funzionari delle Entrate non sono bastati a trovare la quadra del contenzioso.
Da parte sua l’Udineseย vuoleย dimostrare lโinfondatezza dei rilievi o, in subordine, di ridurre il piรน possibile lโimporto dellโimponibile sotto esame e, quindi, la pretesa tributaria, per arrivare allโaccertamento con adesione con una sanzione decisamente ridotta.
Lโinchiesta come spiega il Messaggero Veneto “partita nel 2014, quando la sede bianconera fu sottoposta a una perquisizione durata quasi 24 ore, punta ad accertare natura e ragione dei sistematici travasi di denaro dalle casse dellโUdinese a quelle delle altre due societร calcistiche riconducibili alla famiglia Pozzo, il Granada (ceduto nel 2016 a una cordata cinese) e il Watford – di fatto fuori dal gruppo, in quanto di proprietร di societร con sede rispettivamente negli Emirati Arabi e a Lussemburgo -, con operazioni ritenute fittizia”.
