Un uomo accusato di aver compiuto atti contrari alla pubblica decenza sulla tomba di Robert Enke, portiere della nazionale tedesca suicidatosi nel novembre scorso, è stato fermato dalla polizia e portato in un commissariato per essere interrogato.
Lo scrive l’edizione di oggi della ‘Bild’, precisando che a carico di questa persona è stata aperta un’inchiesta penale.
Il giornale precisa che “non si tratta di profanazione”, spiegando che la tomba di Enke non è stata danneggiata.
Non viene comunque precisato quando i fatti si sono svolti. Secondo Joerg Neblung, che era il procuratore di Enke (il cui suicidio, dovuto alla depressione, aveva suscitato in Germania profonda emozione), l’uomo fermato avrebbe urinato sulla tomba del calciatore, in segno di disprezzo, “o qualcosa del genere”.
Enke, che giocava anche nell’Hannover, si è ucciso il 10 novembre scorso, all’età di 32 anni, gettandosi sotto un treno.
Con la nazionale tedesca, di cui era diventato il titolare, aveva disputato 8 partite.